Magari il titolo vi farà tornare in mente il film di M. Mann del 2004, degno di nota solo per averci mostrato un Tom Cruise in versione cattivo e canuto, ma in realtà questa miniserie made in England è molto, molto di più e merita la visione.
Scritta da David Hare (The Hours, The Reader) e diretta da S.J. Clarkson (Love, Nina, Jessica Jones) per la co-produzione di BBC Two e Netflix, si tratta di un thriller poliziesco di 4 puntate la cui trama si svolge a Londra nell’arco di 4 giorni che aspira a raccontare le tante contraddizioni presenti nelle istituzioni britanniche.
Il primo trailer della miniserie è stato diffuso il 6 febbraio 2018. Gli episodi on air svengono trasmessi on air in Inghilterra sul canale della BBC Two con cadenza settimanale a partire dal 12 febbraio, mentre dal 9 marzo la serie completa sarà disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix per tutto il mondo.
Plot:
Quando un fattorino di una pizzeria, immigrato richiedente asilo, viene ucciso a colpi di arma da fuoco nel sud di Londra, una detective tenace indaga sui trafficanti di esseri umani dietro il suo omicidio e svela una cospirazione che la porterà a scontrarsi con insospettabili della società civile.
Cast:
Carey Mulligan è la brava protagonista, l’ispettore della polizia metropolitana Kip Glaspie. Intelligente e indomita ex ginnasta questo è il suo primo caso importante. A chi le chiede perché ha scelto la carriera in polizia risponde sarcasticamente che avrebbe voluto fare l’insegnante, ma di non sopportare tutta quella violenza.
John Simm è David Mars deputato, laborioso membro del governo ombra del partito d’opposizione. Essenzialmente un brav’uomo dalla situazione sentimentale complicata. Parlamentare fedele al suo partito sebbene frustrato dalla sua linea politica verso la quale non è sempre d’accordo.
Nicola Walker è il Reverendo Jane Oliver. Pilastro della comunità è dichiaratamente omosessuale e per questo malvista dai suoi superiori. Da tempo ha una relazione con Linh, la problematica ragazza orientale immigrata irregolare testimone dell’omicidio.
Billie Piper è Karen Mars, ex moglie del deputato Mars da cui ha avuto una figlia. Donna complessa e fragile dal passato difficile e traumatico, cresciuta a Beirut e tossicodipendente, non riesce ad accettare la fine della sua relazione con l’ex marito da cui ancora dipende.
Jeany Spark è il capitano Sandrine Shaw membro delle forze speciali dell’esercito. Dal suo rientro dall’ultima missione in Afganistan, traumatizzata dalla mortedi una sua compagna d’armi è sottoposta a valutazione psicologica e messa a servizio dietro una scrivania.
Nathaniel Martello-White è il sergente della polizia metropolitana Nathan Bilk, detective partner dell’ispettore Glaspie e impegnato insieme a lei nelle indagini sull’omicidio.
Altri interpreti:
- Hayley Squires è Laurie Stone, la proprietaria della pizzeria d’asporto.
- Ben Miles è il sovraintendente della polizia metropolitana Jack Haley.
- Kim Medcalf è Suki Vincent, l’amante del deputato Mars.
- Saskia Reeves è Deborah Clifford, il capo del partito.
- Ahd Kamel è Fatima Asif, la sorella dell’assassinato.
- Brian Vernel è Mikey Gowans, altro dipendente della pizzeria.
- Kae Alexander è Linh Xuan Huy, la testimone dell’omicidio.
Trailer:
Recensione:
Scrivo di questa serie dopo aver visto solo i primi due episodi di questa miniserie, ma già pienamente convinto di aver visto qualcosa che valeva la pena vedere. Se l’obiettivo di chi l’ha pensata era quella di fare una critica al sistema, lo ha raggiunto mostrando la Londra della periferia afflitta dai problemi dell’immigrazione, dello spaccio di droga, della disoccupazione e dalla mala gestione di chi quei problemi dovrebbe risolvere. L’interpretazione della Mulligan vale il prezzo del biglietto, ma si può dire che tutto il cast è all’altezza, con personaggi ben interpretati e dialoghi non banali. Pare che in Inghilterra vadano pazzi per le miniserie e devo dare loro ragione: si tratta di filmoni lunghi spezzettati in puntate di un’ora circa che sviluppa una storia e basta senza perdersi nella ricerca di una serialità che troppo spesso ‘asciuga’ la creatività. Un prodotto di qualità dall’accento marcatamente british, non vedo l’ora che vengano trasmesse le ultime due puntate. Secondo me l’assassino è il maggiordomo.
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Pensa che io Collateral di Mann lo reputo un capolavoro…
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“De gustibus non est disputandum”
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Sicuramente. Però tengo per buono il tuo consiglio sulla serie tv 😉
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