L’attentato di Sarajevo un secolo dopo

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Un secolo esatto esatto: cento anni. Il 28 giugno 1914, giorno di San Vito e festa nazionale serba, a Sarajevo il nazionalista serbo Gavrilo Princip, assassinò con due colpi di pistola l’arciduca d’Austria Francesco Ferdinandod’Asburgo-Este e sua moglie Sofia scatenando una reazione a catena che costituì la scintilla da cui un mese dopo (il 28 luglio 1914) divampò la prima guerra mondiale che si concluderà l’11 novembre 1918.

Chiamata inizialmente dai contemporanei guerra europea, con il coinvolgimento successivo delle nazioni del Commonwealth e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati Uniti d’America e l’Impero giapponese, prese il nome di “guerra mondiale” o anche Grande Guerra.   Inizialmente l’Italia dichiarò la propria neutralità al conflitto, ma un anno su pressione di gruppi interventisti, ruppe la Triplice Alleanza e il 24 maggio 1915 dichiarò guerra all’Austria-Ungheria.

La prima guerra mondiale è stato uno dei conflitti più sanguinosi dell’umanità: considerando tutte le nazioni del mondo, si stima che durante il conflitto persero la vita poco meno di 9.722.000 di soldati con oltre 21 milioni di feriti.

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