L’accattonaggio ai tempi di internet


PREMESSO che da qualche tempo è notevolmente cresciuto il numero dei soggetti che praticano, in diverse forme, attività di accattonaggio e mendicità utilizzando i nuovi strumenti messi a disposizione dalle diverse piattaforme sul web;

CONSIDERATO che spesso le persone che praticano l’accattonaggio assumono atteggiamenti molesti, ostinati ed insistenti, turbando il libero utilizzo, la libera fruizione e l’accesso ai servizi gratuiti disponibili in rete;

RITENUTO doveroso prevenire e contrastare l’insorgenza di fenomeni criminosi dediti allo sfruttamento di minori e persone altresì facilmente raggirabili, sia ancora, per evitare le conseguenti situazioni di degrado nei social network;

SI INVITA

Gli utenti internet a non fare l’elemosina agli accattoni o ai mendicanti presenti in rete e, qualora volessero contribuire al sostentamento di persone realmente bisognose, di provvedere attraverso modi alternativi. Continua a leggere

Le nuove frontiere dei social network: il social eating (muk-bang) su Twitch

L’altro giorno girovagando tra i canali Twitch (il celeberrimo servizio di game streaming, dove è possibile seguire in ‘diretta’ le imprese dei nostri videogiocatori preferiti) ho scoperto una serie di novità.

twitchSe ormai da tempo oltre al game streaming è possibile partecipare a dirette di programmazione, di cosplaying  e di cucina, da qualche settimana è possibile assistere al pasto di alcune persone che scelgono ‘spontaneamente‘ di condividere con il loro pubblico la consumazione del loro pasto.

E’ il nuovo fenomeno del social eating che spulciando le Faq del sito scopro essere una nuova moda che proviene direttamente dalla Corea del Sud (dove questa pratica viene chiamata muk-bang) e che sta letteralmente spopolando in tutto il mondo (al momento non ho visto nessuno streamer italiano, ma si sa che da noi queste cose ci mettono un po’ a prendere piede): siamo nella nuova frontiera dei social network.

Non si tratta di organizzare una cena con degli sconosciuti, ma di mangiare in compagnia usando le nuove tecnologie.

Lo spirito del social eating prevede di condividere il pasto con la propria community conversando con gli spettatori via chat. Così mi sono ritrovato ad ammirare insieme ad altri spettatori il primo piano di una ragazza cinese di New York che sgranocchiava dei fusi di pollo cotti al forno imbrattati di ketchup. A parte l’acquolina in bocca sarà stato lo stupore per lo spettacolo (al limite del food porn …in senso letterale), ma sono rimasto più di un quarto d’ora a gustarmi 😉 la performance della ragazza trovando solo a fine pasto il coraggio di mandarle un caloroso saluto dall’Italia che lei ha molto apprezzato.

Purtroppo ieri sera ho dimenticato di fare uno screenshot, ma in questo momento è ‘in onda’ la canadese MsSophySticated e vi posto un immagine del suo stream:Istantanea_2016-08-03_18-15-35

Oppure questo ragazzo di Chicago che per mandare giù le sue chicken nuggets deve ingollare diverse bottiglie di gazzosa:Istantanea_2016-08-03_18-34-04

A quanto ho potuto vedere non si tratta di quelle noiose e stupide challenge in cui si provano per far ridere delle schifezze che vanno tanto di moda nella community di Youtube Italia: qui siamo su un altro pianeta della galassia social dove pare che anche i videogiocatori devono nutrirsi.

Appartengono alla categoria del social eating un sacco di canali in cui non si cucina, ma si mangia.

Niente più pasti solitari per i nerd abituati a trasmettere le loro imprese su LoL e su Overwatch: all’ora di pranzo basta un cambio di inquadratura per condividere il pasto con i commensali ‘virtuali’ discutendo con loro del più o del meno e trovandosi a rispondere se l’insalata è abbastanza saporita.

Poiché gli streamer sono tutti asiatici o americani bisogna fare i calcoli con il fuso orario in attesa che qualche italiano prenda coraggio e condivida con noi ‘virtualmente’ il suo piatto di parmigiana di melanzane della mamma.

Io ho già l’acquolina in bocca. E voi?

fonte | directory social eating di Twitch

Amazon ha comprato Twitch per un miliardo di dollari

twitch_amazon

Nella corsa senza esclusioni di colpi miliardari tra i colossi della rete nell’acquisto dei Amazon ne ha messo a segno uno in un settore che solo apparentemente sembra lontano dal suo core business. Per la modica cifra di 970 milioni di dollari (diciamo pure un miliardo), il colosso di Seattle ha acquistato Twitch, il sito di trasmissione in streaming di partite di videogame.

m9pjwl1x1n3nvzf8x8rcTirano un bel sospiro gli utenti di Twitch che da settimane davano oramai per scontata l’acquisizione  da parte di Google in competizione con Yahoo. A ben vedere tutti temevano che dietro l’acquisizione da parte dei ragazzi di Mountain View ci fosse una manovra per togliere di mezzo un servizio concorrente a quello offerto dallo streaming di Youtube che invece stenta a crescere.

Llogo-amazono streaming dei videogiochi coinvolge in tutto il mondo milioni di persone che si vedono comparire ogni tanto degli spot sullo schermo da cui derivano gli introiti milionari di Twitch. Ed è proprio la pubblicità online che fa gola al CEO di Amazon che ha dichiarato giusto la settimana scorsa di voler entrare da protagonista in questo mercato miliardario con l’obiettivo di togliere preziose quote di mercato al gigante GoogleTwitch sembra fatto apposta per piazzare pubblicità strategiche, quindi attendiamoci presto di vedere spuntare anche qui il pulsante “compralo su Amazon” com’è già successo al Washington Post dopo l’acquisizione da parte di Jeff Bezos.

 

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