Google celebra con un doodle la Giornata della Terra 2015

google_earthGoogle pubblica nella pagina principale del suo motore di ricerca un doodle animato in onore della Giornata della Terra 2015. Il logo dei ragazzi di Mountain View ospita una Terra che ruota. Clikkandoci sopra si può accedere al test elaborato per l’occasione CHE ANIMALE SEI? Un’occasione per riflettere sulla bellezza e varietà di specie che ospita il nostro pianeta di cui dobbiamo prenderci cura. Per la cronaca una volta risposto alle cinque domande del test sono risultato un PANGOLINO. E voi che animale siete?

test_google

google_doodleL’Earth Day è la più grande manifestazione del pianeta dedicata ai temi della protezione dell’ambiente: è stata sancita dall’ONU dopo che nel 1970 un movimento ecologista negli Stati Uniti decise di fissarla per il 22 aprile. Si tratta di un momento celebrativo, ma anche educativo e informativo durante il quale i gruppi ecologisti di 192 paesi valutano le problematiche ambientali e propongono delle soluzioni.

earthdayitNel corso degli anni la partecipazione internazionale all’Earth Day è cresciuta superando oltre il miliardo di persone in tutto il mondo: è l’affermazione della Green Generation, che guarda ad un futuro libero dall’energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

 

Come testare un hard disk

Nel caso notiate un calo di prestazioni del computer e l’antivirus non rileva niente di anomalo, sarebbe bene controllare l’hard disk con il programma HDDScan. Questo software creato anni fa da Artyom Rubtsov è una preziosa risorsa in grado di fornire informazioni sullo stato del disco fisso.

Per iniziare il test occorre innanzitutto collegarsi al sito di HDDScan e cliccare sulla voce HDDScan version 3.1 (per scaricare il programma sul proprio PC. A download completato è sufficiente decomprimere l’archivio appena scaricato (HDDScan_v31.zip) estraendone il contenuto in una cartella qualsiasi.

A questo punto cliccando su HDDScan.exe e avviandolo con privilegi di amministratore si potrà scegliere l’hard disk da sottoporre al test, poi clikkiamo sul pulsante S.M.A.R.T.

hddscanS.M.A.R.T. (acronimo di Self-Monitoring, Analysis, and Reporting Technology) è un sistema di monitoraggio per la salute degli hard disk (HDD o SDD) che permette di controllare lo stato del disco in base ad alcuni parametri base. Utilizzando le informazioni fornite da quest’ultimo, è possibile individuare i problemi degli hard disk in maniera tempestiva e agire di conseguenza per salvaguardare i dati contenuti nei drive danneggiati.

hddscan_smart

HDDScan permette inoltre di testare le prestazioni del disco fisso attraverso la funzione Tasks alla voce Surface test per evidenziare sempre danni di natura fisica.

Nel caso si volesse mettere “mano” ad eventuali danni logici occorre avvalersi della funzione Scandisk presente in tutti i sistemi Windows.

9 luglio l’apocalisse del web (!?!): istruzioni per evitare problemi con DNSchanger

Per chi ancora non ne fosse a conoscenza lunedì 9 luglio potrebbero esserci dei seri problemi in rete causati dallo spegnimento da parte dell’FBI dei server di backup che permettono a tutt’oggi a circa 300.000 PC e Mac (ma anche i router) infettati dal malware DNSchanger di entrare in rete.

L’8 novembre scorso con un operazione denominata “Ghost Click” l’FBI ha smantellato un’organizzazione criminale estone che ha creato una propria rete per veicolare virus e trojan ai PC infetti. Mentre la normale navigazione in internet avviene tramite una rete di server DNS che si preoccupano di risolvere i nomi dei dei nodi di internet (host) attraverso un database distribuito, una volta infettato il computer DNSchanger andava ad utilizzare dei server malevoli localizzati in Estonia, a New York e a Chicago che si occupavano di dirottare il traffico su siti particolari per succhiare informazioni (e denaro) e inoculare virus e trojan.

Il fatto è che dopo aver smantellato i server malevoli l’FBI, per evitare il blocco all’accesso ad internet di centinai di migliaia di utenti, è stata costretta dal tribunale di New York a mettere in piedi, insieme a un gruppo non profit, una serie di server alternativi che fino al 9 luglio (data in cui questi server verranno spenti) hanno “dirottato” il traffico generato dal malware su server controllati dalle autorità.

Il rischio effettivo è che lunedì siano in molti coloro i quali scopriranno di non avere più accesso alla rete visto che  tra quelle centinaia di migliaia di computer che si stima siano ancora infetti molti sono localizzati proprio in Europa: magari non sarà proprio l’apocalisse, ma vuoi mettere il disappunto di scoprire che proprio a te doveva capitare di non potersi collegare a internet (!?!).

Quello che possiamo fare per stare tranquilli è sapere se i nostri computer sono stati infettati dal malware e per farlo sono stati messi in campo dagli esperti dei semplici quanto efficaci strumenti di test e di fix. Continua a leggere

Un test sulla dipendenza da Internet

Personalmente non credo molto ai test, ma questo che ho trovato sulla rete è tratto da uno studio di Kimberly Young, psicologa e direttrice del Center for Online Addiction di Bradford in Pennsylvania, pare sia il risultato di uno studio serio sulla IAD (Internet addiction disorder, cioè internet dipendenza).

Secondo gli studi esistono 5 tipi diversi di dipendenza da internet:

  • dipendenza cibersessuale o del sesso virtuale;
  • dipendenza ciber-relazionale o delle relazioni virtuali;
  • net-gaming, compreso il gioco d’azzardo patologico;
  • sovraccarico cognitivo;
  • gioco ossessivo al computer.

Lo IAT (Internet Addiciton Test) è composto da 20 domande che mirano a identificare con un sistema di punteggi, coloro i quali fanno di internet un uso prolungato sino a trascurare gli affetti familiari, il lavoro, lo studio, le relazioni sociali e la propria persona. Recentemente in Italia è stato sviluppato un nuovo  test chiamato UADI (Uso, Abuso e Dipendenza da Internet) composto da 80 domande.

Per coloro che sono interessati a misurare il loro grado di sanità mentale propongo di seguito il test IAT:

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GLASNOST controlla se il tuo PROVIDER limita il traffico P2P

glasnost

glasnost web site

Nuova puntata sul torrent sicuro. Questa volta consiglio di fare una visitina al sito di GLASNOST che controlla se il proprio PROVIDER limita il traffico P2P e in particolare il protocollo BITTORRENT.

Già perchè i furbacchioni visto il crescente fabbisogno di banda, anzichè aumentare le infrastrutture, pare cerchino di evitare le congestioni limitando il traffico P2P (che effettivamente può arrivare fino al 75% delle richieste). In questo sito, tramite apposito test (è scritto in JAVA, per cui occhio ad avere il plug-in), si controlla gratuitamente se il proprio provider è uno serio (?!?sigh!) o meno. Continua a leggere

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