La mia classifica dei migliori 10 libri letti nel 2015

libri-500x500Visto che a fine anno sono tutti lì a fare classifiche e che quella pubblicata l’anno scorso ha avuto un discreto successo di visite, anche quest’anno ho deciso di farne una tra i libri divorati nel 2015 (una settantina di libri in tutto tra romanzi, biografie, saggi, ecc…).

Stilare questa classifica mi è parso ancora molto strano, ma alla fine sono contento di avere l’occasione di capire cosa mi è rimasto dei libri letti quest’anno. In realtà come si fa a mettere un libro prima di un altro, mica esiste un misurino per queste cose. Diciamo che quelli che seguono mi sono piaciuti tutti e sono solo quelli di cui ho scelto di parlare in questo blog.


10° posto – New York di Edward Rutherfurd
Anno pubblicazione: 2010
Pagine:
984

Ogni volta che mi capita in mano un libro di questo autore vado sul sicuro e lo leggo volentieri. Come nei precedenti volumi che avevo letto dedicati alle città di Mosca, Londra, Parigi, Sarum – Salisbury, non c’è da farsi prendere dal panico per la mole di pagine di cui è composto il libro, ma occorre lasciarsi trasportare dalla Storia, imbarcarsi in una simile avventura è ciò che mi piace di più del leggere. Impossibile annoiarsi visto la notevole bravura dell’autore nell’evocare nelle sue righe le vicende che hanno stravolto l’ambiente e le persone di un luogo, in questo caso New York. Diamo per scontati i grattacieli, ma lo spirito degli uomini che li hanno costruiti è un retaggio antico che viene da lontano. Man mano un villaggio sulla foce di un fiume cresce e diventa un luogo di scambi sempre più importante, poi una cittadina e infine la meravigliosa città dei nostri giorni che tutti conosciamo. In questo ambiente nascono, vivono e muoiono uomini e donne che ne fanno la storia. Le vicende dei personaggi inventati s’intrecciano con quelle dei personaggi storici: un conto è studiare la Storia sui libri di scuola piena di nomi e date, un altro è viverne le emozioni attraverso il canone del romanzo.
9° postoLa cripta dei cappuccini di Joseph Roth
1ª ed. originale: 1938
Pagine: 195

Francesco Ferdinando Von Trotta, piccolo barone asburgico è forse il più struggente dei perdenti creati da Roth. Il tracollo dell’impero asburgico è il pure quello del suo mondo talmente fatuo da non sopravvivere se non all’ombra dell’ombra dell’imperatore. Trotta è un giovane rampollo di una casata nobile che vive spensieratamente insieme a una combriccola di compagni della stessa specie: tutti ricchi, nullafacenti e dalla vita talmente vuota da non accorgersene. L’improvviso scoppio della prima guerra mondiale li scaraventa nella cruda realtà. Sebbene all’inizio anche la guerra viene considerata alla stregua di un passatempo come un altro, non passa molto tempo che la situazione si appalesa per quella che è e Francesco e i suoi amici pagheranno a caro prezzo questo risveglio. Il romanzo è l’ideale continuazione de “La marcia di Radetzky”.
Tempi Glaciali8° posto Tempi glaciali di Fred Vargas
Anno pubblicazione: 2015

Pagine: 442
Non conoscevo questa scrittrice ed è stata una bella scoperta.
Questo è uno strano giallo in cui l’esoterico, il noir e il giallo si fondono in una bella amalgama che coinvolge il commissario Adamsberg e la più stravagante armata dell’anticrimine di Parigi. Una caccia al killer tra fantasmi, demoni e strane leggende. Un rompicapo di cui solo l’arguzia del commissario può venire a capo con l’aiuto dei suoi tanti e preziosi collaboratori.
«Conosceva Adamsberg da abbastanza tempo per sapere che, nel suo caso, la parola “riflettere” non aveva alcun significato. Adamsberg non rifletteva, non si sedeva da solo a un tavolo, impugnando una matita, non si concentrava davanti a una finestra, non ricapitolava i fatti su un tabellone, con frecce e cifre, non appoggiava il mento su una mano. Vagolava, camminava senza far rumore, ciondolava da un ufficio all’altro, commentava, andava avanti e indietro a passi lenti, ma nessuno l’aveva mai visto riflettere. Sembrava un pesce alla deriva. No, un pesce non va alla deriva, un pesce persegue il suo obiettivo. Adamsberg faceva pensare piuttosto a una spugna, sballottata dalle correnti. Ma quali correnti?»
laforesta7° postoTatiana di Martin Cruz Smith
Anno pubblicazione: 2015
Pagine: 271
L’ispettore Arkady Renko è quello di “Gorky Park” magari un po’ invecchiato e ammaccato come tutti noi. Premetto che Martin Cruz Smith è uno dei miei autori preferiti e di averne letto praticamente tutti i libri pubblicati  compresi quelli al di fuori del ciclo Renko. Ciò che mi affascina dei suoi libri è la contestualizzazione storica della trama del romanzo. Anche in questo caso le indagini per scoprire chi ha ucciso la giornalista Tatiana Petrovna ci porterà a vivere l’atmosfera della Russia dei nostri giorni. L’oligarchia della malavita che sbranano le ricchezze di un grande popolo e la povera gente inerme che vede ogni giorno calpestati i propri diritti è storia attuale. Anche se ad alcuni i gesti, i pensieri di  Arkady Renko che va contro corrente possono sembrare cosa trita e ritrita, ma per un nostalgico come me ritrovarlo nelle pagine di questo libro è stato come ritrovare un buon amico.
Leviathan6° postoLeviathan – Il risveglio di James S. A. Corey
Anno pubblicazione: 2015
Pagine: 584
Quest’anno sembra proprio che mi sia fatto prendere la mano dalla fantascienza. Me ne sono fatto una ragione visto che trovo i racconti di sci-fi un’ottima fuga dai problemi che ci affliggono nel mondo reale, senza dimenticare che molti grandi autori di questo bistrattato genere letterario spesso riescono ad inserire nei loro romanzi argomenti di riflessione più che attinenti a ciò che oggi ci circonda. Forse ho sbagliato a leggerlo, visto che ne hanno tratto una serie tv (intitolata The Expand) che sto seguendo al momento in contemporanea con la messa in onda negli States, e mi spiace avermi spoilerato pressoché tutto. Venendo al libro si tratta di un racconto di una guerra che rischia di coinvolgere le colonie umane nel sistema solare, la Terra contro Marte e contro le colonie più esterne che lottano per le risorse. Jim Holden e ciò che rimane dell’equipaggio della nave portaghiaccio Canterbury finiranno loro malgrado a essere i protagonisti di una vicenda più grande di loro, si cui riusciranno a venire a capo grazie al loro coraggio e determinazione nel risolverele situazioni, caratteristiche dei veri “esploratori” dello spazio. Se ho capito bene si tratta di una saga di cui questo è il primo capitolo. Le vicende “spaziali” sono rese molto bene dagli autori (si perché dietro allo pseudonimo si nascondono in realtà ben due scrittori). Mi sono sempre piaciuti i racconti di fantascienza che prevedono viaggi su navi spaziali.
laforesta5° postoLacrime nella pioggia di Rosa Montero
Anno pubblicazione: 2012 (Lágrimas en la lluvia, 2011)
Pagine: 480
Come non avrei potuto amare un romanzo di fantascienza ispirato al film “Blade Runner” di Ridley Scott e al romanzo distopico e filosofico “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick? Siamo nel 2109, a Madrid, negli Stati Uniti della Terra, e il mondo è popolato principalmente da umani e replicanti. La lettura di questo noir fantascientifico scorre veloce con l’autrice brava a creare un mondo futuribile e tecnologico davvero complesso e ben congegnato (di cui si scopre anche la storia, la religione, la struttura politica, quella coloniale e spaziale, ecc…) e ad uno sviluppo della vicenda personale della protagonista e degli interessanti personaggi che “popolano” la sua vita e quel mondo. Come non innamorarsi della protagonista Bruna Husky, detective replicante, aggressiva, solitaria e disadattata, che si ritrova coinvolta suo malgrado in un complotto inquietante, con l’obiettivo di alterare la storia stessa dell’umanità per crearne un’altra, fittizia e manipolabile.
audace4° postoL’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache di Marco Marsullo
Anno pubblicazione: 2014
Pagine: 224
La trama è presto detta: quattro vecchietti spericolati la fanno sotto il naso alle suore dell’ospizio: in gita a Roma, se la squagliano per andare a compiere forse l’ultima, indimenticabile bravata della loro vita. In realtà questo libro è molto di più. Innanzitutto per lo stile con il quale è stato scritto: sembra che l’autore non si sia preso troppo sul serio, conducendo il lettore attraverso un mondo stralunato in cui personaggi al limite dell’assurdo compiono azioni assurde e parlano dicendo cose assurde. La bravura di chi ha scritto il libro è non travalicare il sottile limite dell’ironia strampalata per non cadere nel fosso della scempiaggine più torpida e nel turpiloquio. Un bel modo per passare il tempo godendosi le gesta di chi non si rassegna ad essere messo in un cantuccio ad aspettare il giorno della propria morte, ma se ce ne bisogno s’inventa il mondo riscoprendo valori senza tempo come l’amore e l’amicizia.
limbo3° postoLimbo di Melania G. Mazzucco
Anno pubblicazione: 2012
Pagine: 476
Il limbo di cui si parla in questo libro è quello stato in cui ci si ritrova quando tutte le tue certezze sono andate a farsi benedire, quando il passato diventa confuso quasi quanto il tuo futuro e il presente esiste in quanto ti sforzi di non arrenderti di cercare un modo per chiudere una porta per aprirne un’altra. Il sergente Manuela Paris torna a Ladispoli dopo essere stata vittima di un attentato in Afghanistan che ha ucciso molti degli uomini che componevano il plotone ai suoi ordini in una missione di pacekeeping in cui si è logorati dalla nostalgia per il proprio paese, dal clima avverso e dall’odio di tutto un popolo da cui occorre guardarsi costantemente per il pericolo di attentati. Il libro è strutturato in tre sezioni intrecciate tra loro. In “Live” viviamo la convalescenza di una ragazza che ha scelto di diventare soldato e che ora che è menomata nel fisico lotta per ritornare nei ranghi di quell’esercito che è diventata la sua nuova famiglia. In “Homework” tramite un diario che lo psicologo l’ha spinta a scrivere per cercare di ricordare quanto è accaduto durante l’attentato e che la sua memoria ha rimosso, ripercorriamo i tempi della missione in Afganistan, i legami che si creano tra i compagni con i quali si condividono affanni, problemi e pericoli. In “Rewind” c’è la ripartenza, la rinascita compiuta rimettendo al loro posto i pezzi del puzzle e comprendendo attraverso l’amore e la famiglia che la vita vale la pena essere vissuta.
Mara e Dann2° postoMara e Dann di Doris Lessing
Anno pubblicazione: 2005

Pagine: 560
A parte il finale un po’ troppo scontato, mi è piaciuto molto, coinvolto nell’odissea di fratello e sorella per sfuggire alla fame e alla siccità, alla ricerca di un posto migliore per vivere in una Terra in cui il clima è cambiato: il nord è coperto completamente dai ghiacci,e gli uomini si sono rifugiati al sud, caldissimo e secco. Chissà se quelli riuniti alla Conferenza sul clima di Parigi hanno avuto modo di leggere le pagine di questo libro? Chissà se anche a loro si è seccata la gola come a me leggendo delle difficoltà dei protagonisti di trovare una goccia d’acqua per dissetarsi? La trama è avvincente ricca di rocambolesche avventure come dovrebbe essere un racconto di viaggio come questo e nell’intreccio avventuroso si ritrovano numerose metafore sulla tecnologia, sulla civiltà, sulla memoria e sulla natura umana. C’è stata una nuova era glaciale, larga parte dell’emisfero nord è coperto dai ghiacci eterni e la popolazione mondiale si è spostata a sud, in Africa e America Latina. Come conseguenza di questa biblica migrazione, i popoli si sono confusi e combattutti e la memoria dell’era tecnologica è andata perduta. Secoli dopo l’inizio di questa glaciazione, Ifrik (il nome distorto del continente africano) è stretta dalla morsa della siccità. La storia dei due fratelli inizia quando un colpo di stato uccide i propri genitori ed essi sono costretti a rifugiarsi presso una lontana parente. In una terra tutt’altro che paradisiaca i due bambini crescono nella miseria, fino a quando la morsa della siccità, descritta vividamente nel testo della Lessing, raggiunge anche la nuova casa e il villaggio si svuota lentamente. Da qui la decisione dei due fratelli di spostarsi verso il mitico Nord, attraverso numerose peripezie, che li porterà a scoprire la verità su se stessi e sulla storia del loro popolo.
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry1° postoL’imprevedibile viaggio di Harold Fry di Rachel Joyce
Anno pubblicazione: 2012
Pagine: 310
Quando ho finito di leggere questo libro ho subito pensato di aver letto un bel libro, scritto bene, con una storia originale, ma l’ho accantonato lì in un posticino dimenticato della mente finché non ho dovuto stilare questa classifica. Allora ho capito che questo è stato il libro che più ha ispirato le mie solitarie riflessioni di questi ultimi mesi. Mi è parso allora più che giusto metterlo in cima a questa mia personale classifica. La vicende di Harold Fry è presto detta. Un anziano uomo inglese da poco in pensione riceve una cartolina da una vecchia collega in cui questa lo informa che sta per morire di cancro. Harold non sa come rispondere, ma butta giù due righe ed esce di casa per imbucare la lettera di risposta. Arrivato alla più vicina buca delle lettere invece di impostare la sua lettera prosegue la sua “passeggiata” fino alla prossima. Inizia così il viaggio a piedi di Harold Fry, convinto di poter salvare la sua amica compiendo un viaggio lungo ottocento chilometri fino alla casa di cura dove questa si trova ricoverata. Ma questo libro non parla banalmente di un viaggio a piedi nel mezzo delle campagne e città inglesi, ma piuttosto del viaggio interiore del protagonista, che attraverso i flashback e gli incontri con le strane persone che gli capiterà di incrociare, risolverà diversi conflitti interiori che gli impedivano di vivere serenamente. Era da un po’ che un libro non mi emozionava come questo.


La classifica del 2014 la trovi qui: https://zirconet.wordpress.com/2014/12/21/la-mia-classifica-dei-migliori-10-libri-letti-nel-2014/

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