Con Whooming mai più telefonate anonime

Stanchi di ricevere telefonate anonime da parte di scocciatori che forti dell’anonimato si sentono “irraggiungibili”? Oggi parliamo Whooming, un servizio online che offre di farci avere il numero di chi ci chiama anonimamente, sia su cellulare sia su fisso. Che si tratti di telemarketing o stalker, nessuno potrà più nascondersi, e non costa niente.

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Whooming è un servizio attivo in USA, Italia, Grecia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Romania che promette di mettere fine alle chiamate anonime. Basta registrarsi sul sito e seguire le istruzioni per sapere chi ci chiama al telefono, anche se cerca di nascondere la propria identità tramite l’apposita funziona del cellulare o con i servizi delle compagnie telefoniche.

whooming

La tecnologia utilizzata conta su una decina di server (più altri quattro per proteggersi da attacchi DDoS) che riconoscono i numeri chiamanti sfruttando normali – e legali – standard GSM o ETSI (European Telecommunications Standards Institute): in pratica offrono gratuitamente il medesimo servizio offerto a pagamento da diverse società e compagnie telefoniche, che in barba alle regole che prevederebbero un rimborso spese, offrono la lista in chiaro dei numeri ricevuti per Eur. 40 per quindici giorni.

Per gli scettici è anche possibile testare facilmente il servizio. Se siete stanchi degli scocciatori telefonici, non Vi resta che provare, almeno finchè rimane un servizio gratuito.

Anonymous scova lo stalker di Amanda T.

La storia di Amanda Todd ha fatto il giro del mondo nei giorni scorsi.

La ragazza canadese si è suicidata, il 10 ottobre scorso, poco prima di compiere sedicianni, non riuscendo più a sopportare le persecuzioni di un anonimo stalker. La stessa Amanda aveva affidato poco tempo fa al web il suo dolore con un video su  Youtube nel quale raccontava i ricatti e le sofferenze subite da chi, allora dodicenne,  l’aveva convinta a farsi riprendere in topless per poi diffondere le immagini in internet.

Il discutibile gruppo di hacker ANONYMOUS, paladino del web deve essersi particolarmente commosso e si è preso a cuore il caso. Nel giro di qualche giorno ha scoperto e diffuso il rete (tramite il portale di Pastebin) i dati di un un uomo di Vancouver accusandolo di essere l’anonimo stalker responsabile della morte di Amanda. A quanto pare i dati si riferiscono a una persona già nota alle forze dell’ordine per altri casi di pedofilia e quindi si sono prontamente mosse per interrogare l’uomo in merito alla vicenda.

Scrivono gli hacker in una lettera a un’emittente canadese: “Generalmente non amiamo avere a che fare con la polizia, ma in questo caso ci siamo sentiti in obbligo di utilizzare le nostre capacità per proteggere i minori. Questa è una storia a cui non siamo indifferenti.”

  • We are legion
  • We do not forgive
  • We do not forget
  • Expect us…
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