17 marzo 2011 – 150° Unità d’italia

E quando io leggo nell’art. 2: «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale», o quando leggo nell’art. 11: «L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», la patria italiana in mezzo alle altre patrie… ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini!

O quando io leggo nell’art. 8:«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge», ma questo è Cavour!

O quando io leggo nell’art. 5: «La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali», ma questo è Cattaneo!

O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica», esercito di popoli, ma questo è Garibaldi!

E quando leggo nell’art. 27: «Non è ammessa la pena di morte», ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani…

(Piero Calamadrei – estratto del Discorso agli studenti milanesi – 1955)

2 giugno Festa della Repubblica

Un eccezionale documento sonoroPiero Calamandrei legge, nel gennaio 1955, il suo famoso discorso introduttivo a un ciclo di lezioni sulla Costituzione repubblicana organizzato nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria di Milano. E’ il celebre discorso che termina con le parole: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione“.
In quell’occasione Calamandrei sviluppò ampiamente il suo pensiero, con riferimenti a Cavour, Cattaneo, Mazzini, Garibaldi e a tanti altri grandi italiani del passato. Per la sua straordinaria chiarezza e linearità, e per l’efficacia oratoria dell’autore, è un discorso che affascina l’ascoltatore e che mantiene intatta la sua freschezza ancora oggi, a oltre mezzo secolo di distanza. Buon ascolto!

La Festa della Liberazione del 25 Aprile 2010

Il 25 aprile si celebra l’anniversario della liberazione d’Italia dalla occupazione dall’esercito tedesco e dal governo fascista avuta luogo nel 1945.

E’ quindi doveroso dedicare un ricordo a tutti gli uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo e diamo quasi per scontati. Ricordiamoglielo a coloro i quali vorrebbero oggi offuscarne la memoria o peggio appropriarsi per i propri tornaconti politici del loro sangue versato in nome della libertà.

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione

partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milanoIl 25 aprile 1945 segna il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista.

Ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo e diamo quasi per scontato. Ricordiamoglielo a coloro i quali vorrebbero oggi offuscarne la memoria o peggio appropriarsi per i propri tornaconti politici del loro sangue versato in nome della libertà.

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