Da google un doodle per i tuffi di Londra 2012

Nuovo doodle dai ragazzi di Mountain View ispirato alle olimpiadi di Londra 2012. Questa volta si parla della gara di tuffi. Il logo di Google se ne sta in fondo alla piscina, mentre una tuffatrice è in procinto di compiere la sua performance.

Anche oggi per l’Italia ci sono buone possibilità di medaglia. Incrociamo le dita.

Nuovo doodle di Google per l’inizio delle olimpiadi

Google dopo l’omaggio di ieri per l’inaugurazione della grande manifestazione sportiva di Londra 2012, con ancora negli occhi le immagini della spettacolare apertura dei giochi di ieri sera, Big G pubblica oggi un nuovo doodle ispirato alla prima gara in programma durante la prima giornata dei giochi olimpici: un’attività poco popolare, quasi per pochi appassionati, il tiro con l’arco. Una specialità che solitamente porta bene ai nostri colori e che vede impegnata la squadra maschile composta da Frangilli, Nespoli e Galiazzo.

Fra i favoriti per l’oro olimpico c’è Im Dong-Hyun, un atleta coreano che è formalmente (legalmente) cieco e che durante le qualificazioni con un punteggio di 699 con 72 frecce ha realizzato il primo record alle Olimpiadi di Londra 2012.

UPDATE ore 19.40: Come augurio non c’è male visto che poco fa la squadra italiana si è laureata campione di specialità battendo gli Stati Uniti. E’ il primo oro dell’Italia alle olimpiadi di Londra 2012.

Problema di bandiere a Londra 2012

L’altro giorno a Glasgow c’è stato il problema della bandiera coreana durante la partita di qualificazione del calcio femminile. Qualche ignorante  (o qualcuno dall’umorismo fuori luogo) dell’organizzazione ha confuso la Corea del Nord con la Corea del Sud dimenticandosi pure che non è che le due nazioni siano molto amiche. Risultato la squadra nordcoreana non ha giocato fino a quando non sono state sostituite le bandiere…

Quella che arriva sui media oggi è una notizia di tutt’altro tenore. Pare che il comitato olimpico cinese abbia fatto pressione e quindi ottenuto dagli organizzatori londinesi che una bandiera di Taiwan esposta in Regent Street fosse sostituita con quella approvata dal comitato olimpico nel lontano 1980.

Allora si stabilì che, considerate le tensione tra Cina e Taiwan, quest’ultima avrebbe potuto partecipare ai giochi solo accettando di utilizzare il nome Cina Taipei, al posto di Repubblica di Cina (nome completo di Taiwan), e di essere rappresentata dal drappo della delegazione olimpica al posto della bandiera ufficiale rossoblu. Il problema però è che quella sostituita fosse non una bandiera ufficiale in un sito olimpico.

Giustamente una blogger taiwanese ha voluto rimarcare il suo amore per la bandiera del suo paese alla faccia dei cinesi che ormai si credono i padroni del mondo… ovviamente la redazione del Cittadino Imperfetto tifa per la taiwanese.

Usain Bolt è già leggenda Oro e record nei 200: 19″19

20090821-001719-pic-869472333_r350x200BERLINO – Non esistono più aggettivi per descrivere la grandezza di Usain Bolt. Si era nascosto, dicendo di sentirsi un poco stanco e che avrebbe preferito non fare le batterie della staffetta. Ora sappiamo che giocava come il gatto con il topo. All’improvviso ha spalancato il gas come Valentino Rossi e tanti saluti a tutti. Si è mangiato la curva in un amen e ha continuato a spingere gli stantuffi sino alla fine. Smorfie di sofferenza sono apparse sul viso negli ultimi metri. Anche gli dei, ogni tanto diventano umani. Se il mondiale dello scorso anno a Pechino poteva sembrare mostruoso (aveva migliorato il precedente di Johnson di 2 centesimi) ora questo ulteriore miglioramento lo colloca fra i robot. 19.19, che dire di più? Solo la freccia giamaicana, a questo punto, è in grado non solo di battere, ma solamente di avvicinare quel tempo. Il secondo, il panamense Edward, pur arrivando a 19”81 (record continentale) è rimasto indietro di oltre mezzo secondo. Il terzo, lo statunitense Spearmon, è ancora più distanziato (19”85, record stagionale).

Usain Bolt nella storia Oro e record: 9″58

boltBERLINO (Germania) – Usain Bolt si conferma l’uomo più veloce del pianeta: il giamaicano ha dominato la finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Berlino, infilando uno strepitoso, pazzesco, record del mondo. L’atleta ha abbassato il suo stesso primato di ben 11 centesimi, portandolo dal 9″69 di Pechino al 9″58 di Berlino. Nettamente distanziati tutti i diretti rivali, primi fra tutti lo statunitense Tyson Gay, che pure ha fatto segnare il nuovo record USA 9″71 e l’altro giamaicano Asafa Powell, bronzo con 9″84.

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