Realtà 1 – 0 Fantasia: estinto il pappagallo del cartone “Rio”

Carlos Saldanha è un regista famoso per essere il creatore della serie di successo dell’Era glaciale e per essere stato nominato all’Oscar per il lungometraggio Ferdinand. Il regista brasiliano ha anche coronato il suo sogno di portare sul grande schermo i colori e la musica della sua terra d’origine realizzando, dopo una gestazione di alcuni anni, la saga del pappagallo ‘Blu’.

 

2011 l’anno di Rio

Quell’anno a competere con il successo annunciato del sodalizio Disney & Pixar con il sequel Cars 2, viene distribuito nei cinema di tutto il mondo dagli Blue Sky Studios del visionario Chris Wedge il film d’animazione Rio.

La storia è incentrata su «Blu», un raro esemplare di ara di Spix che, a causa di un incidente di trasporto, viene abbandonato in Minnesota. Diversi anni dopo sarà l’ornitologo «Tullio» ad informare «Linda», che intanto l’aveva adottato nella sua libreria, che il pappagallo è l’ultimo esemplare maschio della sua specie e che per scongiurarne l’estinzione è indispensabile l’accoppiamento con l’esemplare femmina di nome «Gioiel» da poco catturata a Rio de Janeiro. Dopo una serie di avventure e peripezie in Brasile, la coppia di uccelli avrà tre figli scongiurando così il pericolo di estinzione.

Il film è stato accolto piuttosto bene dalla critica e dal pubblico dei più piccoli che ne ha apprezzato soprattutto la comicità e la musica (Oscar 2012 per la migliore canzone (‘Real in Rio‘):

Il meritato successo porterà a realizzarne nel 2014 un sequel, Rio – Missione Amazzonia, dopodiché i personaggi della saga, ormai diventati famosissimi, diverranno i protagonisti di una variante di successo del popolare gioco Angry Birds.

 

2018 l’anno dell’ufficialità dell’estinzione dell’ara di Spix

La notizia è di queste settimane con la pubblicazione di uno studio dell’autorevole associazione naturalistica BirdLife: il pappagallo salito alla ribalta con il film d’animazione Rio è nella lista delle specie ufficialmente estinte in natura. L’uccello brasiliano infatti, insieme ad altre otto specie di uccelli, secondo l’associazione internazionale specializzata nella conservazione delle varie specie aviarie, è scomparso dalle foreste addirittura dal 2000, anno a cui risale l’ultimo avvistamento: una delle principali cause che ne hanno decretato la perdita è la deforestazione dell’Amazzonia e delle aree verdi sudamericane. 

Stuart Butchart, capo scientifico di BirdLife, spiega: “Il 90% delle estinzioni di uccelli negli ultimi secoli sono avvenute su isole. Tuttavia i nostri risultati confermano che c’è un’ondata crescente di estinzioni che si sta diffondendo attraverso i continenti, guidata principalmente dalla perdita e dal degrado dell’habitat a causa di agricoltura e disboscamento non sostenibili”.

 

…ma non tutto è perduto!

Per l’ara di Spix, noto fra i più piccoli come il pappagallo «Blu», c’è però ancora una speranza: esistono infatti alcuni esemplari in cattività, una sessantina in tutto, e prossimamente verrà effettuato, sempre in Brasile, un tentativo di reintroduzione in natura reso ancora più difficile dalla continua deforestazione. C’è da tenere incrociate le dita e di sperare che il creato sia in grado di resistere alle violenze perpetrate dall’uomo che dovrebbe invece averne la massima cura.

È L’ORA DELLA TERRA – sabato 29/03/2014 dalle 20:30 alle 21:30

Dal sito del WWF:

Il 29 Marzo, tantissime città italiane celebreranno Earth Hour con eventi di piazza e con lo spegnimento alle 20:30 di importanti monumenti del nostro Paese.

Continua a leggere

È L’ORA DELLA TERRA – sabato 23/03/13 dalle 20:30 alle 21:30

Come già accaduto negli anni scorsi scatta stasera “L’ora della Terra“, il più grande evento globale WWF contro i cambiamenti climatici e per uno stile di vita più sostenibile.

Un evento planetario che alla sua sesta edizione, nel 2012, è riuscito a coinvolgere più di 7000 città in 152 paesi del mondo oltre 2 miliardi di partecipanti 154 imprese. E quest’anno ci si attendono risultati ancora maggiori…

Ognuno nel proprio piccolo può partecipare spegnendo le luci di casa per un’ora dalle 20:30 alle 21:30.

60+

Manifestazioni come questa sono molto importanti non tanto per l’impatto reale sullo spreco di energia che contraddistingue la nostra società, ma serve a “sensibilizzare” la popolazione dell’intero pianeta nei confronti di un tema di cui molti si riempiono la bocca, ma poi sono davvero in pochi a fare qualcosa. 

Chi si sente di rinunciare a un po’ di confort per garantire alle generazioni future un posto in cui vivere?

Per un giorno all’anno (o meglio per un ora all’anno) ci si può sentire parte di un movimento planetario con un gesto piccolo, ma ricco di significati. Magari giusto l’indomani non ci sentiremo con la coscienza a posto e invece di tradire lo “spirito” ecologico invece che la macchina useremo la bicicletta…

È L’ORA DELLA TERRA – sabato 31/03/11 dalle 20:30 alle 21:30

Come già accaduto negli anni scorsi scatta stasera, ultimo sabato del mese di marzo, “L’ora della Terra“, iniziativa promossa dal Wwf e in Italia patrocinata dalla Presidenza della Repubblica. Per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30, si spegneranno i luoghi simbolo e gli edifici privati in più di 130 paesi del mondo per quello che gli organizzatori definiscono un “giro del mondo a luci spente”.

Ognuno nel proprio piccolo può partecipare spegnendo le luci di casa per un’ora.

Caspar David Friedrich – “Un Uomo e una Donna davanti alla Luna”

Da un fantomatico Facebook di fine Ottocento:
Jack Leo: “Che fai tu luna in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?”. A casa Vicino a Recanati. A Silvia piace questo post. Il Giovane Werther commenta: “Qua la mano fratello!”

A parte gli scherzi, non riuscirei a trovare un poeta più azzeccato di G. Leopardi per introdurre questa tela di C.Friedrich. Fuori piove. Ogni volta che piove,ormai c’è da aver paura a quanto si è evinto dalle ultime pagine di cronaca. E di chi è la colpa? Dell’uomo? Della Natura? di Dio? Di Berlusconi? Dell’Inter? Dei nostri ex?

Caspar David Friedrich (Greifswald, 1815 – Dresda, 1840), il papà del Romanticismo tedesco, ebbe una vita degna del suo movimento artistico-letterario. Nacque in una famiglia numerosa che tirava a campare grazie alla fabbrica di sapone del padre; una sorella morì di morte bianca, un’altra per un incidente, addirittura, un fratello morì nel tentativo di salvarlo durante un gioco finito male su una lastra di ghiaccio. Anche sua madre morì quando lui era ancora molto giovane e, se si aggiunge l’educazione pietista, un must nella cultura ottocentesca tedesca, che incitava a vivere una vita ascetica e lontana dal peccato e dalla tentazione, si comincia a capire il perché di tutta quella malinconia cosmica che segnò il suo operato. Ciò nonostante, si affermò ben presto come pittore, si accattivò la stima dell’alta borghesia e, destando lo stupore dei suoi amici benestanti e beoni, sposò una ragazza del volgo. La favola romantica (e scusate la retorica) andò avanti finché, a causa di un’ ipotetica malattia celebrale, il pittore impazzì nel vero senso della parola. Diventò diffidente verso tutti (anche della moglie), perse le referenze e le committenze, si stancava per un nonnulla e, alla fine, perì. Non ricorda un po’ anche a voi un eroe romantico, l’Adelchi di Manzoni?

Die deutsche Romantik, o meglio, il Romanticismo crucco, nasce quando quì da noi si stava cercando di incollare tra loro i cocci che avrebbero formato l’Italia e in Germania, invece, già si parlava di Nazione e di Nazionalismo, dell’ Io, della Patria e di tutti quei sostantivi che si scivono con la Maiuscola. Il tema principale della pittura romantica, in particolare quello di Friedrich che ne fu il maestro, è il rapporto tra uomo e natura. L’uomo viene al mondo in una natura che è matrigna. Una natura sconfinata e infinita che lo crea finito e impotente, destinato a una misera fine. La Natura non è che Dio in Terra, un Dio che terrorizza e rasserena, e l’uomo è soltanto una caduca manifestazione del Creato. Constatato che la vita è un apri gli occhi e già si è fatta notte, l’uomo si trova davanti a un bivio: inorridire per la catastrofe o cogliere il sublime, tendere all’infinita perfezione inebriandosi della straordinaria bellezza della natura. Da ciò deriva lo spiritualismo del sentimento che valorizza la pura interiorità dell’uomo, i suoi sentimenti spesso estremi e contraddittori, che derivano dal sentire profondamente l’ineluttabilità della morte. L’uomo, tra l’altro, nasce e muore da solo, è soltanto un puntino minuscolo al cospetto dell’universo. Allegoricamente, l’uomo al cospetto di taluni paesaggi, suggestivi e magici, si sente così, solo nell’infinito, come la malinconia che prende il leopardi sul sempre caro ermo colle e che lo fa sentire come un naufrago rassegnato e sconfitto all’interno del mare che è la vita.

Mann und Frau in Betrachtung des Mondes, 1830–35, olio su tela, 34 x 44 cm, Alte Nationalgalerie (Berlino)

Continua a leggere

Nei cieli cileni saette e ceneri

Spettacolo terrificante la natura che sprigiona la sua forza nell’eruzione del vulcano Puyehuè-Caulle in Patagonia, dormiente da decenni. La nuvola di cenere ha raggiunto un’altezza di 12 mila metri.

È L’ORA DELLA TERRA – sabato 26/03/11 dalle 20:30 alle 21:30

Come già accaduto negli anni scorsi scatta stasera “L’ora della Terra“, iniziativa promossa dal Wwf e in Italia patrocinata dalla Presidenza della Repubblica. Per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30, si spegneranno i luoghi simbolo e gli edifici privati in più di 130 paesi del mondo per quello che gli organizzatori definiscono un “giro del mondo a luci spente”.

Ognuno nel proprio piccolo può partecipare spegnendo le luci di casa per un’ora.

È L’ORA DELLA TERRA – sabato 27/03/10 dalle 20:30 alle 21:30

Dal sito del WWF:

Il 31 marzo 2007 Sidney si spegne per un’ora, coinvolgendo 2,2 milioni di cittadini, uniti nel semplice gesto del click dell’interruttore. Nel 2008 il gesto fa il giro del mondo e a rimanere al buio sono 370 città con 50 milioni di click che fanno di Earth Hour un movimento globale per la sostenibilità. Nel 2009 milioni di persone in più di 3929 città di 88 paesi hanno aderito e la Rete registra, con video e foto da tutto il mondo, un fenomeno planetario.

Continua a leggere

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: