[Google – doodle] In diretta da Giove… c’è JUNO

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JUNO è arrivata a destinazione alle 5:53 di stamattina (ora italiana). La sonda spaziale della NASA ha raggiunto la sua orbita intorno a Giove a 860 milioni di chilometri dalla Terra dopo 5 anni di viaggio e la notizia merita un doodle animato sulla pagina principale del motore di ricerca di Google.

JUNO studierà i campi gravitazionali e magnetici del gigante gassoso e ne esplorerà le nubi vorticose e l’atmosfera. Inoltre sarà in grado di misurare l’abbondanza di acqua e cercherà di determinare la struttura interna del pianeta, cercando prova della presenza di un nucleo solido. L'accensione del motore di frenata di JUNO-k6dE-U10801105091378JLF-1024x576@LaStampa.it

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Da Google un doodle per l’incontro di New Horizons con Plutone

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Oggi Google presenta nella pagina principale del suo motore di ricerca un doodle animato in onore  della sonda New Horizons che proprio oggi compirà l’impresa di un incontro ravvicinato (a 12.500 Km dalla superficie) con Plutone dopo un viaggio di 9 anni a ad una velocità di quasi 83 mila chilometri orari ai confini del Sistema Solare, alla temperatura media di -223 gradi centigradi, a  5 miliardi di chilometri dalla Terra.

Nel doodle animato di Google il logo dei ragazzi di Mountain View accorpa il pianeta nano Plutone e sopra lo sfondo di un cielo stellato la sonda New Horizons compie il suo passaggio.

A bordo della sonda ci sono molti strumenti in grado di fornirci un’enorme quantità di dati sull’atmosfera, la superficie, la geologia, il magnetismo del pianeta nano Plutone e della sua luna Caronte.

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Un evento spaziale che ha dell’incredibile a dimostrazione dei passi da gigante che la tecnologia è riuscita a fare da quel primo volo dei fratelli Wright 112 anni fa ai confini del Sistema Solare. Un impresa compiuta grazie alla Nasa e alla caparbietà e capacità dimostrata dal team dell’Università Johns Hopkins (Applied Physics Laborator).

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Personalmente seguo la missione della Nasa sia attraverso il sito ufficiale sia attraverso l’entusiasmo del bravo divulgatore scientifico Adrian Fergan e del suo canale Youtube Link4universe che già da diverso tempo e con video giornalieri si ripromette di aggiornare i progressi della missione (qui il link del video di spiegazione dell’intera missione) e per oggi è previsto un evento live per seguire in diretta il Flyby.

 

Il 30 giugno dura un secondo in più

Alla mezzanotte del 30 giugno agli orologi si aggiungerà un secondo intercalare: un aggiustamento per uniformare i nostri sistemi di misurazione del tempo con la rotazione terrestre.

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In realtà quella di stasera sarà la 27esima volta in 42 anni che gli esperti dell’International Earth Rotation and Reference System (Ierts), organizzazione internazionale con sede a Parigi che fornisce dati sulla rotazione terrestre e si occupa di sincronizzare il tempo umano con quello astronomico, hanno deciso di “allungare” il tempo di un secondo.

Il 30 giugno a mezzanotte, esattamente a metà dell’anno, l’orologio passa quindi dalle 23:59:59 alle 23:59:60, allungando di fatto di un secondo la durata del 2015, e mettendo così in ordine il nostro sistema di riferimento temporale con il tempo del pianeta. Come spiegano gli esperti della Nasa, l’iniziativa, definita secondo intercalare, serve infatti ad armonizzare il tempo scandito dai moderni orologi atomici con l’effettiva velocità della rotazione terrestre che non è costante, a causa dei cambiamenti che avvengono all’interno del nucleo terrestre e di altre variabili, e quindi la misurazione del tempo risulta leggermente più lenta rispetto a quella basata sulla velocità di oscillazione degli atomi.

Nel 2012, il secondo intercalare mandò in palla i server di siti come Foursquare, LinkedIn, Reddit e Yelp. Quest’anno però diversi giganti del web, come Google e Amazon Web Service, hanno annunciato di aver implementato una soluzione per il problema. Non resta dunque che attendere la mezzanotte di domani per scoprire se le contromisure avranno funzionato.

La Terra dalla ISS in diretta streaming HD

Da qualche giorno la NASA offre la possibilità di guardare la Terra ripresa in diretta streaming dalla Stazione Spaziale Internazionale grazie all’High Definition Earth Viewing: una serie di telecamere commerciali ad alta definizione che si trovano sull’External Payload Facility del modulo Columbus della ISS, gestito dall’ESA.

Per affacciarsi dal finestrino della Stazione Spaziale Internazionale basta raggiungere questo sito:

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Le immagini sono mozzafiato (se siete fortunati eviterete le nuvole), le telecamere trasmettono lo scorrere dei continenti e degli oceani ed è una meraviglia.

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Naturalmente è possibile conoscere l’esatta posizione della Stazione Spaziale Internazionale:

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Purtroppo la ISS, nella sua orbita intorno alla Terra, si trova periodicamente nella zona non illuminata, per cui le immagini non sono continue: quando è “notte” le telecamere non trasmettono, e al posto delle loro riprese lo streaming mostra un fotogramma grigio o nero. Inoltre la ISS non è sempre connessa delle stazioni riceventi a terra per trasmettere queste immagini, per cui le pause sono piuttosto frequenti. 

 

Il racconto di Luca Parmitano della sua disavventura spaziale

Luca_ParmitanoIl nostro astronauta Luca Parmitano racconta sul blog dell’ESA la sua avventura dell’EVA 23  (Extra-vehicular activit del 9 luglio 2013 )  interrotta dopo circa 92 minuti a causa di un accumulo anomalo di acqua all’interno del  suo casco (poi si è scoperto che si è trattato di una perdita dal sistema di raffreddamento, che è costituito da una fitta rete di tubicini pieni d’acqua iodata posta all’interno della tuta spaziale).

Luca è riuscito a scrivere un meraviglioso racconto di un accadimento che rimarrà non solo nella sua memoria ma anche negli annali delle missioni spaziali. Il patos che la narrazione trasmette a chi la legge è all’altezza dei migliori narratori di genere.

Di seguito qualche stralcio del racconto o meglio cronaca di un fatto realmente accaduto (qui il link del post originale) che siamo certi interesserà sia i non appassionati sia coloro i quali ritengono che lo spazio sia l’ultima frontiera.

…“sento” che qualcosa non è in ordine. La sensazione, inattesa, di acqua sulla nuca, mi sorprende – e sono in posto dove preferirei non avere alcuna sorpresa. Muovendo la testa lateralmente confermo la prima impressione, e con uno sforzo di volontà sovrumano mi impongo di riferire a Houston quello che sento – sapendo che potrebbe essere la fine di questa EVA.

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Mentre faccio all’inverso il percorso verso l’airlock, la sensazione che l’acqua stia aumentando diventa una certezza: la sento coprire il tessuto spugnoso delle cuffie, e mi chiedo se perderò il contatto audio. L’acqua ricopre inoltre quasi del tutto la parte frontale del mio visore, al quale aderisce riducendomi la vista.

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La parte superiore del casco è ormai piena di acqua, e non so neanche se la prossima volta che respirerò dalla bocca riuscirò a riempirmi i polmoni di aria e non di liquido. A complicare il tutto, mi rendo conto che non sono neanche in grado di capire in che direzione andare per rientrare all’airlock

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Cercando di muovermi il meno possibile, per evitare movimenti dell’acqua dentro il casco, continuo a dare informazioni sul mio stato di salute, ripetendo che sto bene e che la pressurizzazione può continuare. Adesso che stiamo ripressurizzando la cabina, so che nel caso l’acqua dovesse sopraffarmi potrei sempre aprire il casco: probabilmente perderei conoscenza, ma sarebbe comunque meglio che annegare dentro il casco.

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Lo Spazio è una frontiera, dura e inospitale, in cui noi siamo ancora degli esploratori e non dei coloni. La bravura dei nostri ingegneri, e la tecnologia che abbiamo a disposizione, fa sembrare semplici cose che non lo sono, e a volte forse lo dimentichiamo. Meglio non dimenticare.

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Stasera un meteorite sfiorerà la Terra

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Giusto un ciotolino con un diametro di 45 metri e una massa di 135mila tonnellate. E’ l’asteroide 2012 DA14 scoperto da un astrofilo nel febbraio 2012 dall’Osservatorio di La Sagra, in Spagna, quando si trovava a una distanza di 2,5 milioni di chilometri dalla Terra. Transiterà nel punto più vicino al nostro Pianeta questa sera alle 20,26 (ora italiana), a una distanza di 28.500 chilometri. Quindi, al di sotto delle orbite equatoriali, dette geostazionarie, sulle quali orbitano i satelliti meteorologici o per telecomunicazioni e sufficientemente lontano da non far temere in un errore degli scienziati che hanno fatto i calcoli. Si perché quando ho letto la notizia un poco mi sono preoccupato visto che alla NASA non sono proprio infallibili (ve la ricordate quella sonda precipitata su Marte perché avevano sbagliato i calcoli, cioè si erano confusi tra cm e pollici).

E la notizia di stamattina non vi ha un poco inquietato… pioggia di meteoriti sulla Russia. In un b-movie sarebbe il giusto prologo per l’arrivo dell’armageddon… A pensarla giusta anche se qualcuno sapesse che ci sta precipitando addosso un meteorite, secondo me lo direbbe… oppure metterebbero tutto a tacere per evitare il panico…

Quindi altro che Maya… cmq cos’altro potremmo fare? Se domani ci risveglieremo tutti sani e salvi vorrà dire che non sarà successo niente! Altrimenti chissenefrega!

Curiosity è atterrato su Marte

La notizia è stata rilanciata dalle agenzie di tutto il mondo poco prima delle 7.30 di stamattina (ora italiana). La sonda Curiosity dopo circa otto mesi e mezzo di viaggio ha, dopo un rocambolesco atterraggio, raggiunto il suolo del pianeta rosso senza problemi.

Il suv laboratorio da quasi due tonnellate capace di muoversi agilmente e di compiere sulla superficie di Marte tutta una serie di esperimenti che speriamo svelino i segreti della vita sul quarto pianeta del sistema solare.

L’emozione alla Nasa è dovuta al successo per un atterraggio che come spiegato nell’animazione era ricco di incognite,  battezzato dagli ingegneri che lo hanno concepito, «sette minuti di terrore», visto che vedeva impegnata addirittura una gru sospinta da razzi che ha posato “dolcemente” la sonda al suolo.

Tutto è andato per il meglio e Curiosity ha inviato già le prime immagini da Marte.

E’ partito l’ultimo Shuttle

Si chiude dopo 30 anni la storia del Programma Space Shuttle della Nasa. L’ultimo Shuttle, l’Atlantis (missione Sts 135), è partito qualche minuto fa dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida ed è stato salutato da una folla di entusiasti spettatori che hanno voluto partecipare all’evento.

Il Programma Space Shuttle, costato in 30 anni 196 miliardi di dollari, ha portato nello spazio nei suoi 135 voli, 355 persone, 179 tra satelliti e componenti della Stazione Spaziale Internazionale.

Spettacolare eruzione solare

Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha annunciato di aver registrato nella giornata di ieri un’eruzione solare (coronal mass ejectionCME) particolarmente intensa e spettacolare. Secondo lo Space Weather Prediction Center per domani 9 giugno alle ore 14:00 (1200UTC) è previsto l’arrivo di una tempesta solare di intensità G1 o G2 (la scala va dal valore più basso G1 a quello più alto G5) che potrebbe influenzare negativamenre le comunicazioni satellitari e le reti elettriche per ventiquattr’ore.

Perigeo lunare, la Luna appare più grande e luminosa

Questa notte la Luna si troverà a soli 356.577 chilometri dalla Terr (la distanza media durante l’anno e pari a 382.900 chilometri): è il cosiddetto perigeo lunare. Non accadeva da 18 anni e in tale occasione la Luna si mostrerà ai nostri occhi più grande del 14%.

Secondo gli scienziati gli effetti di una tale vicinanza saranno impercettibili per il nostro pianeta, così come accadrà il prossimo 12 ottobre quando la Luna raggiungerà l’apogeo, ovvero la massima distanza (432.757 chilometri) con la Terra .

Sperando che il cielo non sia velato, la Nasa consiglia di osservare la Luna quando è vicina all’orizzonte e di guardarla attraverso un oggetto in primo piano (es. un albero). Lo spettacolo è assicurato: quindi tutti con gli occhi all’insù a godersi la Superluna piena!!!

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