KINDLE TOUCH FREEDOM (parte 1)

Il jailbreak del Kindle Touch esiste da diversi mesi grazie all’intuizione di un certo Yfan Lu e diciamo che al momento il rischio vale effettivamente la candela visto che ormai esiste una pletora di applicazioni utili a migliorare l’utilizzo del lettore.

Innanzitutto un avvertimento e qualche precisazione.
Eseguire il jailbreak di qualsiasi dispositivo può comportare problemi di funzionamento del dispositivo (brick più o meno irrecuperabili) e comunque comporta il decadere della garanzia da parte del produttore (a questo si può ovviare con opportune procedure di unjailbreak). Infine per chi avesse il dubbio se sia legale o meno procedere con la modifica del firmware del proprio dispositivo, sappiate che la procedura di per sé  è perfettamente legale (ovviamente non è lecito scaricare illegalmente applicazioni, libri e altri contenuti multimediali).
Il consiglio è di lasciar perdere se non si ha l’opportuna dimestichezza con simili procedure o quantomeno se non si è effettivamente interessati ad ottenere il totale controllo del vostro Kindle Touch per poter installare applicazioni di terze parti altrimenti non disponibili.
Se comunque deciderete di procedere con il jailbreak del vostro Kindle Touch è chiaro che lo farete a vostro rischio e pericolo.

Quanto andrete a leggere è quanto da me personalmente sperimentato sul mio Kindle Touch arrivato dritto dritto dall’America lo scorso anno con tanto di opzione Special Offers (ovvero degli screensaver pubblicitari per i quali Amazon regala uno sconto sul device di 20 dollari circa).
La procedura l’ho imparata dal sito wiki.mobileread.com (una miniera di informazioni tecniche per gli appassionati) preferendo il  metodo denominato universal data.tar.gz a quello del jailbreak-MP3 (in quanto il mio firmware superiore alla versione 5.0.1).
Il jailbreak non andrà ad influire sul contenuto del vostro lettore (quindi nessuna paura per i vostri ebook!!!).

Di seguito le istruzioni tradotte in italiano: Continua a leggere

Kindle, finalmente arriva in Italia il Touch

A quattro mesi dal lancio americano, debutta anche in Italia Kindle Touch, il modello equipaggiato con display touch del popolarissimo ebook-reader di Amazon.

Su Amazon.it è possibile già preordinare i modelli WiFi e WiFi+3G, rispettivamente, per 129 e 189 euro.
Le prime consegne saranno effettuate il 27 aprile.

Così come il suo predecessore privo di touch screen, il Kindle Touch dispone di un display da 6 pollici che sfrutta i vantaggi della tecnologia e-ink e di una batteria molto longeva che assicura un’autonomia massima di 2 mesi al dispositivo. Il peso è pari a 213g per il modello WiFi e 220g per quello con supporto 3G.

Inaugurato il nuovo Kindle Touch con “Le sabbie di Marte” di Arthur C.Clarke

E’ arrivato! E’ arrivato!
Giusto, giusto per l’epifania è arrivato il Kindle Touch direttamente dall’Amazon.com. Dopo aver girato mezzo mondo (e visto che  Mr. Jeff Bezos non si decide ancora di commercializzarlo in Europa,  importato dagli Stati Uniti grazie al servizio di consegnato.com) il giocattolino fresco fresco di unboxing (e in attesa di jailbreak) è stato riempito con Calibre di un po’ di ebook  che avevo preparato alla bisogna.

Ma adesso cosa mi leggo?
Per non correre il rischio di iniziare una ventina di libri contemporaneamente (sebbene ritengo sia inevitabile che prima o poi succeda) e di apprezzare al meglio l’esperienza di lettura sul Kindle Touch ho deciso di inaugurarlo con la lettura di “Le sabbie di Marte” di Arthur C.Clarke direttamente dal primo numero della collana Urania apparso in Italia il 10 otobre 1952.

Il perché di questa scelta è presto detto.
Non sarà questa certo  l’opera più importante di Clarke, all’altezza de “La città e le stelle” ma ho pensato che non c’è di meglio che leggere di viaggi interspaziali, extraterrestri, terraformazione di Marte, in un racconto incredibilmente anticipatorio (alla Jules Verne con “Dalla Terra alla Luna“, per intenderci) scritto decenni prima che l’uomo fosse in grado di viaggiare nello spazio, con una visione così chiara del futuro da sembrare scritto l’altro ieri quando le sonde dell’uomo hanno conquistato la superficie del pianeta rosso,  niente di meglio di una storia “avveneristica” per inaugurare quello che è lo strumento che sta rivoluzionando il nostro vecchio modo di leggere risalente all’invenzione della della stampa a caratteri mobili di Gutemberg del 1455.

Anche il Kindle Touch ha il suo jailbreak

Mentre sono in attesa con una certa impazienza che il Kindle Touch di Amazon.com mi venga consegnato direttamente dagli States, apprendo con una certa soddisfazione che anche per il mondo Kindle esiste una pletora di buonanime che si di danno da fare a sbloccare questi device con un jailbreak.

Grazie a Yfan Lu non solo l’iPhone e il Windows Phone, ma anche il Kindle Touch, l’edizione con display touch degli e-reader del colosso delle vendite online americano, ha il proprio jailbreak.

A leggere l’articolo dell’hacker il tutto può essere eseguito in maniera molto semplice, avviando un apposito brano MP3 contenente all’interno dei metatag ID3 il codice utile per eseguire la procedura di sblocco, sfruttando alcuni elementi del sistema operativo della relativa interfaccia grafica voluti da Amazon per questo modello in HTML5 e Javascript.

Al momento il jailbreak non fornisce risultati particolarmente interessanti, essendo ben poche le operazioni che è possibile eseguire a valle di tale procedura. Lo sblocco in questione apre tuttavia le porte ad un’ondata di nuove funzionalità non ufficiali che nel corso dei prossimi mesi potrebbero far capolino sull’e-reader targato Amazon, con la possibilità di veder nascere un vero e proprio store di applicazioni alternative dedicate a tale dispositivo.

Via / Gizmodo

Contromossa Sony agli hack per PS3

Sony non ci sta proprio a lasciare che nelle mani degli hackers la sua PS3 e la sua contromossa non si è fatta attendere.

Con il firmware 3.50 (quello che introduce il supporto alla lettura dei supporti 3D sulla Playstation 3) e i successivi vengono bloccati i joypad privi di licenza e in generale i dispositivi USB non autorizzati. Una misura drastica che stando alle dichiarazioni ufficiali sarebbe stata presa dal colosso nipponico a tutela dei consumatori visto che alcuni prodotti contraffatti presenti sul mercato possono incendiarsi o addirittura esplodere.

E’ chiaro che il discorso sulla sicurezza è indiscutibile, ma molto probabilmente la vera motivazione di questa presa di posizione è un’altra: chiudere le porte agli hack della console (tipo PSJailbreak o l’open-source PSGroove) che guarda caso utilizzano proprio le chiavette USB!

Un avviso ai jailbreakers che hanno speso qualche soldino per avviare l’homebew sulla propria console: almeno per il momento lasciate perdere questo aggiornamento!!!

PSgroove il clone open-source di PSJailbreak

Era quello che tutti attendavamo con impazienza. Lo avevamo predetto: l’ingordigia del dongle PSJailbreak (che ricordiamo era disponibile a pagamento) non avrebbe avuto vita facile.

La notizia la riportiamo dal sito ps3-ita.com: si chiama PSGroove ed è una reimplementazione open-source del PsJailbreak. L’unica limitazione è che sembrerebbe al momento funzionare solocon USBkey dotate di microcontroller programmabile (esempio AT90USB che costa sui 30 dollari).

Ricordiamo che questi programmi non perseguono il fine della mera pirateria, si limitano a fare il cosiddetto Jailbreak che consente di installare sulla console programmi di terze parti (homebrew, backup, ecc…).

Pazienza Sony, la capitolazione della Playstation 3 è ormai cosa fatta…

Il jailbreak dell’IPAD solo dopo 24 ore dall’uscita!!!

Dopo appena un giorno dal suo arrivo sugli scaffali, l’iPad di Apple è stato vittima di un jailbreak che se fosse confermato sarebbe il più veloce di qualsiasi altro jailbreak della storia dei dispositivi Apple.

Lo sblocco è stato completato dal famoso membro dell’IPhone Dev-Team MuscleNerd, che ha svelato domenica scorsa di essere stato in grado di violare l’iPad dopo appena 24 ore di tentativi.

Stando a quanto dichiara l’hacker, tutto si deve a una variazione di “Spirit”, il jailbreak usato perl’iPhone OS 3.1.3. Come in quel caso, si è trattato di un crack basato sul browser che garantisce l’accesso da root e permette ad applicazioni non ufficiali di girare sull’iPad. Nessuna parola ancora su una versione più user-friendly dell’hack, ma data la velocità con cui è stato realizzato il primo, non ci sarà molto da attendere.

[fonte: Gizmodo IT]

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