Nelle scorse settimana un’équipe di scienziati del Chinese Academy of Science Institute of Neuroscience di Shanghai, coordinata da Qiang Sun e Mu-ming Poo, è riuscita a clonare due cuccioli di macaco cinomolgo mediante il trasferimento nucleare di cellule somatiche, la stessa tecnica con cui, nel lontano 1996, venne “prodotta” la pecora Dolly, il primo mammifero a essere stato clonato con successo nella storia. La notizia è di qualche giorno fa e ha fatto subito il giro del mondo.
Uno scenario da fantascienza che coglie impreparati non solo noi del volgo, abituati a sentir parlare di queste cose solo in termini di fiction; purtroppo anche la comunità degli scienziati e pure i governi non riescono a tenere il passo con i limiti della sperimentazione scientifica.
Ritengo fermamente sia dovere dell’umanità non porsi limiti alla conoscenza, ma che esista al contempo una responsabilità su ciò che si può fare a prescindere dal progresso tecnologico raggiunto. Sarebbe auspicabile che simili sperimentazioni siano precedute da discussioni a tutti i livelli che mettano in evidenza non solo i pro e i contro e le relative ricadute economiche e morali per la nostra società, ma soprattutto le conseguenze per quelle a venire.
La clonazione di per sé non Continua a leggere
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