KRACK ATTACK: violato il protocollo Wi-Fi WPA2

Davanti al menù di configurazione della rete Wi-Fi è molto probabile che si scelga di selezionare la casella WPA2. Sinceramente non ricordo più quando o perché qualcuno ci ha consigliato di farlo, ma fino a questo momento è stata una delle nostre poche certezze informatiche.
Effettivamente il Wi-Fi Protected Access 2 è lo standard più sicuro di crittografia del traffico sulle reti Wi-Fi e lo è dal lontano 2004.
O almeno lo è stato…


La notizia che ha fatto il giro del mondo in questi giorni riguarda  Continua a leggere

Nuovamente hackerato il servizio di Libero Mail

Libero Mail, uno dei più popolari servizi di posta elettronica per gli utenti italiani alternativo a Gmail, ha subito negli scorsi giorni un attacco che è sfociato nel furto del database degli utenti, completo di password. Anche se i dati erano criptati si consiglia di cambiare le password.

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In effetti gli utenti hanno ricevuto una mail dallo staff di Libero in cui si raccomanda di modificare la propria password di accesso all’account, senza però informare che tale richiesta è dovuta principalmente al suddetto attacco.

Purtroppo non è la prima volta che ci sono problemi di questo tipo, i servizi di ItaliaOnLine purtroppo sono nel mirino da tempo degli hacker e più volte da utente ho dovuto correre ai ripari. Interessante è il servizio di Password Sicura, che protegge l’account attraverso un doppio controllo: la password della tua casella di posta e un codice di verifica sul tuo telefono (link per maggiori informazioni).

Per chi ha intenzione di non mollare Libero Mail è altamente consigliabile attivare quest’ultimo servizio.

10 cose che forse non sai sulla Corea del Nord

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L’estroso senatore Razzi non ce ne vorrà se diffondiamo alcuni fatti assodati riguardo a quel pezzettino di paradiso in terra d’Asia meglio conosciuto come Corea del Nord.

10. – Alle elezioni le schede elettorali prevedono il solo voto al partito del leader, il che facilita di molto il lavoro degli scrutatori, aggiudicandosi al contempo il primato di elezioni più “fake” del pianeta;

9. – In media i nordcoreani sono più bassi di cinque centimetri rispetto ai sudcoreani. Ciò è dovuto al fatto che quelli del nord sono talmente attenti al mantenere la linea che, sebbene il governo assicuri che ci sia abbondanza di vivande, la maggior parte della popolazione, soprattutto infantile, soffra di gravi problemi di malnutrizione che ne minano lo sviluppo;

Pulgasari-poster8. – E’ un fatto ormai assodato che il cinema sia una grande passione nordcoreana, interesse che purtroppo esprimono a modo loro. Mentre Kim Jong-un è stato capace di assoldare degli hacker per costringere la Sony a cancellare l’uscita del film The Interview che lo prende per i fondelli, ai suoi tempi suo padre Kim Jong-il ha rapito il regista Shin Sang-OK costringendolo a girare alcune pellicole per il suo diletto. Per la cronaca il regista e sua moglie sono riusciti a fuggire un anno dopo aver realizzato la versione nordoreana di Godzilla intitolata Pulgasari, un vero e proprio cult per ogni cinefilo nordcoreano che si rispetti;

cittàdellapace7. – Giusto in prossimità del confine con l’odiata Corea del Sud negli anni cinquanta i nordcoreani hanno costruito una magnifica città a cui hanno dato il nome di Kijong-dong (ovvero Città della Pace). Secondo i piani del governo avrebbe dovuto essere tanto invitante da spingere i nemici a trasferirsi da loro. Pare che nessun sudcoreano a tutt’oggi abbia abboccato, forse perché troppo impegnati a sfornare smartphone per tutto il mondo;

6. – Secondo il calendario nordcoreano quello che sta per finire non è il 2014, ma bensì l’anno 102. Tanto per distinguersi da tutti gli altri, il conto non parte dalla nascita di Cristo, ma da quella del fondatore della patria Kim Jong-Sung, nonno dell’attuale leader Kim Jong-un;

acconciature5. – Se qui da noi ci si lamenta per l’ingerenza dell’Europa sulla taglia delle vongole veraci, le leggi nordcoreane sono ancora più restrittive e regolamentano perfino la misura delle chiome dei cittadini. E’ quindi stato stabilito (ignoriamo quale mai possa essere il ministero competente, mentre possiamo immaginare le orde di controllori tricologi muniti di righello), che i maschi non possano portare i capelli più lunghi di 12,7 cm (gli anziani, più bistrattati, non possono osare oltre ai 7,6 cm). Le donne possono invece scegliere una delle 14 acconciature approvate dallo stato ovviamente diversificate a seconda se si è sposate o meno;

4. – La marijuana è legale e non è classificata come droga (anche perché un aiutino alla gente per fargli credere alle tante fandonie del governo lo si deve pure concedere), mentre la pornografia, il possesso di una bibbia o la visione di un film sudcoreano è punibile con la pena di morte. E pare anche che i nordcoreani non siano molto ligi nel rispettare le proprie leggi, visto che nel solo mese dello scorso novembre, almeno 80 persone sono state condannate e quindi giustiziate per le suddette trasgressioni;

3. – Gli Stati Uniti rappresentano il male e pertanto ogni simbolo ad essi riconducibile è bandito. In Corea del Nord non è mai arrivata la moda casual visto che indossare i jeans è severamente proibito e sanzionato;

bottle-vs-20142. – Alla “buonanima” di Kim Jong-il, padre dell’attuale leader Kim Jong-un, piaceva molto il cognac e riusciva a spendere ogni anno più di un milione di euro per rifornire le proprie scorte personali di Hennessy. Davvero niente male se  si pensa che il redditto annuale medio di un nordcoreano è stimato tra i mille e i duemila euro;

1. – La Corea del Nord ha asserito davanti all’ONU di possedere un efficientissimo sistema scolastico in grado di far raggiungere un tasso di alfabetizzazione del 100%. In un paese dove il popolo vive in condizioni di estrema povertà e oppressione e spesso non ha di che sfamarsi, si è inclini a pensare che questo dato possa essere un tantino impreciso.

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M5S vs Internet: quando il web ti si rivolta contro

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Per la serie chi di web ferisce di web perisce… è di oggi la notizia di un gruppo che si firma “Gli hacker del PD” che dice di aver violato da mesi le caselle mail dei deputati/senatori del M5S minacciando la pubblicazione delle intere caselle di posta fino a quando non venga fatta luce sul ruolo di Beppe Grillo e Casaleggio all’interno del movimento che raccoglie mole brave persone spinte dai migliori propositi, ma che sembrano ogni giorno che passa succubi dei loro leader che vengono accusati di aver strumentalizzato a fini personali il movimento.

Su pastebin il comunicato degli hacker: qui link. Si inizia con la pubblicazione della mailbox privata della deputata Giulia Sarti, per un totale di circa 1,2 GB di dati privati (link e link). A questa pubblicazione, gli “hacker del PD” minacciano di far seguire ulteriori leak, riguardanti altri personaggi del movimento (link del countdown ufficiale)

A parte le considerazioni legate alla violazione della privacy, ciò che colpisce è come lo strumento “principe” della campagna del Movimento 5 Stelle, ovvero la tanto decantata rete, sia qualcosa che va al di là della comprensione dei guru che di volta in volta si cimentano nel domarla/dominarla. Senza cadere nel facile perbenismo di chi biasima simili comportamenti nella moderna accezione del cattivo comportamento, spesso si dimentica il lato anarchico del web. Lungi da essere solo mero strumento di comunicazione, la rete si dimostra ancora una volta rappresentare il pensiero libero che non fa sconti a nessuno.

I cinesi con GhostNet violano i computer di 103 paesi e del Dalai Lama

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Da tempo si mormora di un programma più o meno segreto del governo cinese che coinvolgerebbe i migliori hacker del paese per la raccolta di informazioni sensibili (operazione GhostNet per l’appunto). Ieri il NEW YORK TIMES ha pubblicato un articolo su come  Ronald J. Deibert, Greg Walton, Nart Villeneuve e Rafal A. Rohozinski del Munk Center for International Studies all’Università di Toronto che erano stati interpellati dall’entourage del Dalai Lama hanno scoperto una vasta rete di spionaggio che è riuscita a infiltrare in meno di due anni almeno 1.295 computer di 103 paesi, rubando documenti governativi da ambasciate, ministeri degli Esteri e altri uffici pubblici, e rovistando negli archivi di uffici privati. 0329-for-x-spywebL’operazione, tecnicamente whaling (perseguire obiettivi precisi su determinati computer) va avanti da tempo eavrebbe origine nella Repubblica Popolare Cinese, al ritmo di una dozzina di nuovi terminali “controllati” ogni settimana. Il computer infettato può anche essere abilitato alla ripresa e all’ascolto di quel che accade in una determinata stanza. Fbi e Cia, informati dell’esistenza di GhostNet, non hanno commentato.  Il governo cinese, dal canto suo, ha smentito ogni coinvolgimento anche se in un paese dove la rete internet è monitorata 24 ore su 24 sono in pochi a dubitare della spontaneità dell’azione di pirati informatici.

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