[Film da vedere] Zona d’ombra – (Concussion)

MV5BMTYwNjgwNDg0NV5BMl5BanBnXkFtZTgwMzY1MjAyNzE@._V1_SY317_CR0,0,214,317_AL_Quando gli sceneggiatori di Hollywood sono a corto di idee e non riescono ad inventarne una originale, le prendono dal giornale che solitamente è pieno di personaggi con storie così appassionanti da esser certi da incollare lo spettare alla poltroncina del cinema: come diceva mia nonna, la realtà è quasi sempre meglio della fantasia.

Questo è un film che racconta la storia di un emigrato africano negli Stati Uniti in cerca di quel paradiso che sognava da bambino in Nigeria. La retorica è quella più volte ribadita del paese delle opportunità dove chiunque abbia un la stoffa ce la può fare. Ma sopratutto in questo film si parla dello sport nazionale americano, che in questo non è il baseball con le sue statistiche, e neppure per il basket dei virtuosi con la palla a spicchi, ma è il Football che con la sua partita più importante (il Superball) tiene incollato alla tv qualcosa come 120 milioni di americani: giocato da moderni gladiatori che lottano sul campo per portare una palla ovale oltre la linea di meta. Uno show da miliardi di dollari gestito dalla National Football League (NFL), che in questo caso fanno la parte dei cattivi (e degli stupidi).

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Il vero Dr. Omalu con il vero Will Smith


[SPOILER] Il succo del film prende spunto dal libro “” ed è una storia vera del recente passato. Parla del Dr. Bennet Omalu, neuropatologo di Pittsburg, che nel 2002 alza un vespaio da niente pubblicando i suoi studi che dimostrano una correlazione tra danni celebrali e le commozioni celebrali (le “concussion” del titolo originale) incorsi per la durezza degli scontri tra i giocatori di football. La cosa ovviamente viene osteggiata dai vertici dell’NFL. L’intelligente dottore  cade in disgrazia fino a quando i responsabili medici dell’NFL anni dopo non potranno che ammettere le sue ragioni. Finalmente i giocatori di football americano avranno modo di vedersi riconosciuta la nuova malattia (CTE).


Come regista hanno chiamato Peter Landesman che è stato bravo a dirigere attori del calibro di Will Smith e Alec Baldwin a confezionare un film ben fatto che alla fine mi ha fatto venire voglia di andare a verificare quanto c’è di vero in quello che è ho visto: praticamente tutto.

Istantanea_2016-01-16_18-15-19Spiazzante per me che l’ho visto in versione originale l’accento africano di Will Smith che ha voluto così rendere meglio un personaggio senza cadere nella macchietta. Uno stacanovista che eccelle nel suo lavoro e che per questo è invidiato dai colleghi. Un sognatore, al limite dell’illuso che sa di avere ragione e per questo mette in gioco soldi, famiglia e onore, per condurre uno studio che in pratica si deve pagare di tasca propria e lo fa scontrare con una delle lobby più potenti in America, quel NFL a cui più che la salute dei suoi giocatori sta a cuore il business di ogni stramaledetta domenica.

Bravissima la performance di Gugu Mbatha-Raw che qui interpreta la moglie del medico in grado di rendere benissimo il personaggio. Un’immigrata africana in America che per fortuna trova l’uomo giusto e non lesina a supportarne la battaglia perché sa che sta nel giusto.

Eccessivamente truccato David Morse nel ruolo di Michael Lewis “Iron Mike” Webster il famoso giocatore degli Steelers ucciso dalla sua malattia che lo porterà alla pazzia, che i media gettano nel fango per aver perso soldi e famiglia, così come ne avevano osannato la carriera e che solo al Dr. Omalu riotterrà

 

Gli sceneggiatori in questione sarebbero Matt Charman insieme a quei fratelli Coen che nonostante gli ultimi film non gli siano riusciti granché bene sono sempre nel gotha del cinema autoriale hollywoodiano. Il regista è un certo Stephen Spielberg che se non lo conoscete significa che siete davvero degli alieni lasciati per errore su questo pianeta. Istantanea_2016-01-02_23-04-19L’attore protagonista è Tom Hanks che quando gli squilla il telefono e vede sul display che a chiamarlo è il suddetto regista, risponde senza pensarci due volte “vengo subito” anche se sono le tre del mattino, tanto è sicuro di andare sul sicuro… (questa è la loro 4a collaborazione cinematografica).
Il film che ho appena finito di vedere è “Il ponte delle spie” (aka “Bridge of spies“) e, lo dico subito giusto per levare ogni dubbio, sul versante della soddisfazione cinematografica, l’anno non poteva iniziare meglio. Istantanea_2016-01-02_23-02-58

Si tratta di un thriller spionistico “vecchio” stile (nel senso di classico e nell’accezione migliore del termine), con una narrazione semplice e coerente (finalmenteeeeee!!!), che riesce pure nel non facile compito di stemperare la retorica che affligge sovente questo genere di film (qui i cattivi/bastardi senza cuore sono sia gli americani che i sovietici e per non farci mancare niente magari i tedeschi).
Le interpretazioni di Hanks e Rylance sono superbe e molto probabilmente varrà loro la candidatura all’Oscar.

Istantanea_2016-01-02_22-53-42Inquadrature da far rizzare i peli superflui che calano lo spettatore a contatto con le emozioni dei diversi personaggi. Il fatto poi che si tratta di una storia vera (magari un po’ romanzata per adattarla allo schermo), che parla di persone vere è il plus della pellicola: sfido chiunque di voi a non andare su Wikipedia a leggere della vita dell’avvocato Donovan dopo che nei titoli di coda compare la scritta “Fu inviato a Cuba a trattare con Castro la liberazione di 1.163 prigionieri americani dopo il fallimento dell’invasione della Baia dei Porci e si assicurò il rilascio di 9.703 tra uomini e donne.”


[Attenti allo SPOILER!!!] – Segue trama del film: Continua a leggere

Serie Tv: Touch

Touch è una serie televisiva statunitense di genere drama creata da Tim Kring (il creatore di Heroes e di Crossing Jordan, per intenderci) per la rete Fox, il cui pilot è stato trasmesso il 25 gennaio 2012 mentre gli ulteriori episodi vanno in onda a partire dal 22 marzo 2012. AL momento è stata commissionata una sola stagione composta da 12 episodi.

In Italia la serie è trasmessa dal canale satellitare Fox Italia dal 20 marzo 2012;  l’episodio pilota è stato invece trasmesso in chiaro da Cielo il 21 aprile 2012.

La storia è quella di Martin Bohm ( interpretato da Kiefer Sutherland), ex giornalista vedovo che si ritrova a doversi prendere cura del figlio Jake (interpretato dal bravo David Mazouz), undicenne, autistico e muto. La moglie, mamma del bambino, è morta negli attentati alle Torri Gemelle dell’undici settembre 2001. Mentre il bambino viene accolto da un’istituto per minori in attesa che l’assistenza sociale decida il suo futuro, Martin si rende conto che suo figlio che non sopporta alcun contatto fisico, è in grado di prevedere eventi futuri che comunica attraverso combinazioni numeriche.  La serie si basa sul concetto che tutti gli esseri umani sono collegati gli uni agli altri e si da il via a una serie di interrogativi (con tanto di complotto???) sui legami matematici tra le persone e sulla possibilità di prevedere il futuro attraverso di essi. Ad aiutarlo ci sarà il professore Arthur DeWitt (interpretato da Danny Glover), esperto di bambini dotati e l’assistente sociale Clea Hopkins (la bella Gugu Mbatha-Raw).

La serie è stata ben accolta Continua a leggere
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