In una società confusa e senza punti di riferimento culturali dove i veri valori si disperdono tra uno spot e l’altro ci sono momenti in cui occorrerebbe fermarsi a riflettere su ciò che realmente ci circonda. Non siamo solo dei consumatori, ma innanzitutto dei cittadini lavoratori!!!
Auguriamoci che durante questo Primo Maggio 2010 la maggior parte dei lavoratori italiani anziché recarsi in quei negozi che hanno scelto di aprire anche in questa giornata, affolli invece le piazze e i cortei per chiedere che il lavoro deve essere fonte di sostentamento per il futuro della famiglia.
Non perdiamo di vista ciò che è vero, cerchiamo di innalzare il nostro spirito al di sopra di questa foschia mediatica che ci vorrebbe catatonici anche davanti alle morti sul lavoro e alla precarietà che schiavizza chi lavora. Dove è finito lo spirito dei lavoratori che negli anni passati avevano ottenuto quei diritti che oggi ci vengono tolti senza incontrare alcun ostacolo?
In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista – che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma – ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945. Oggi si preferisce andare al Centro Commerciale a fare spese. Continua a leggere
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