Di celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia sembra non interessare proprio nessuno.
La proclamazione del 17 marzo a festa nazionale non è passata nell’indifferenza con il quale ci apprestiamo a celebrare l’evento solo perché qualcuno si è fatto i conti in tasca.
La data della festa una tantum voluta dal Consiglio dei Ministri che coincide con quel lontano 17 marzo 1861 quando Vittorio Emanuele proclamò il Regno d’Italia, purtroppo cade quest’anno di giovedì.
E passi la chiusura degli uffici pubblici e delle scuole, ma il settore privato ovvero gli imprenditori non sembrano intenzionati a vole sobbarcarsi il costo di una giornata di stipendio con le fabbriche chiuse e i lavoratori a casa a guardare Napolitano che fa visita al Pantheon.
Ai lavoratori dipendenti quindi pare non sia concesso di festeggiare la propria nazione… il CITTADINO IMPERFETTO propone quantomeno che negli aeroporti, stazioni ferroviarie e ai valichi di frontiera sia affissa ben evidenza la scritta Arbeit macht frei.
Forse
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