Stasera su RAITRE c’e’ REPORT

Nuovo appuntamento stasera su RAITRE con REPORT, la trasmissione di Milena Gabanelli.

A Report nell’inchiesta di Roberto Pozzan e Giorgio Mottola  intitolata Il grande caldo si parlerà di quanto poco si faccia nel nostro paese sul fronte delle energie rinnovabili. Finita la spinta dei finanziamenti pubblici utilizzati spesso per la costruzione di scriteriati parchi eolici e impianti fotovoltaici, confermando la visione a breve termine della nostra classe dirigente in Italia si guarda ancora al petrolio e al carbone, come nel secolo scorso.

Ma se l’economia verde è oggi in forte calo, la colpa è anche della legislazione nazionale. Le leggi italiane, infatti, continuano a bloccare quella che dal punto di vista energetico potrebbe essere una vera e propria rivoluzione: la generazione energetica diffusa, che metterebbe in crisi lo status quo delle grandi centrali elettriche.

Più avanti di noi sono in molti, pure chi non ci aspetteremmo. Ad Abu Dhabi ad esempio è stata progettata e in parte già costruita un’intera città a impatto zero. Quando il petrolio sarà finito, potremmo ritrovarci ad acquistare da loro anche l’energia solare.

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Per la serie di inchieste dedicate al tema caro all’Expo2015 di Nutrire il pianeta, nell’inchiesta di Bernardo Iovene intitolata Un cornetto al giorno, si parlerà di come è facile nutrirsi male per chi non legge l’etichetta. Report ha raccolto le etichette nei bar e nelle pasticcerie italiane e le ha sottoposte a un medico nutrizionista e a un ecotossicologo. Invece nelle piazze più prestigiose delle più importanti città d’Italia, da Roma a Bologna, da Milano a Venezia, che tipo di cornetto servono?

Se cercate del buon giornalismo d’inchiesta, non perdetevi ogni domenica le inchieste di Report.

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Stasera a Report nell’inchiesta di Michele Buono  (con la collaborazione di Andrea De Marco e Filippo Proietti)  intitolata Effetto dirompente si parlerà di economia collaborativa e della gente che si scambia la casa, che condivide il cibo al posto di buttarlo, che impresta la propria macchina, che paga le vacanze col baratto, che viaggia con sconosciuti e che offre a noleggio il proprio guardaroba: è l’avvento di un nuovo modello di mercato globale, la cosiddetta share economy,  che attraversa la produzione, le tecnologie e sta modificando la nostra stessa percezione della realtà centrandola sulle persone e sulle relazioni. Tutto nasce da un nuovo valore, la condivisione. E tutto questo non è effetto della crisi, ma di una nuova visione che sta un po’ cambiando il mondo.

Per la serie di inchieste dedicate al tema dell’Expo2015 di Nutrire il pianeta, nell’inchiesta di Luca Chianca  intitolata Grasso che cola, si parlerà di corretta alimentazione e dei pericoli dell’assunzione dei cosiddetti cibi spazzatura o junk food. In Italia, il paese della dieta mediterranea, i numeri sono preoccupanti: i bambini in sovrappeso sono il 20,9% e i bambini obesi sono il 9,8%. Se non bastasse anche il codice europeo contro il cancro, mette in guardia espressamente di limitare i cibi con molti zuccheri e grassi, di evitare la carne conservata e le bevande zuccherate. Eppure oggi, tra gli sponsor di Expo2015, ci sono anche le aziende che quel cibo lo vendono.

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Nell’inchiesta di  Giorgio Mottola intitolata Credito esaurito si parlerà di un altro dei tanti sperperi e spese pazze scoperti nella pubblica amministrazione. Questa volta siamo al Tribunale amministrativo di Salerno dove lo scorso anno è arrivata una bolletta del telefono da centinaia di migliaia di euro. Nel 2006 avevano deciso di far avere una scheda telefonica aziendale a ciascuno dei dipendenti del Tar, ma qualcuno si è lasciato prendere la mano. Nel tribunale, infatti, lavorano una ventina di persone, le sim attivate, invece, sono arrivate a più di mille alcune delle quali sono finite intercettate in indagini sulla camorra.

Se cercate del buon giornalismo d’inchiesta, di quello che vi fa venire l’acido allo stomaco e vi non perdetevi ogni domenica le inchieste di Report.

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A Report si parlerà della crisi del giornale L’Unità. Nell’inchiesta di Emanuele Bellano intitolata La causa persa si proverà a capire le ragioni che hanno portato al fallimento della Nuova Iniziativa Editoriale, la società che dopo 14 anni di gestione dello storico quotidiano fondato da Gramsci. Nonostante i 60 milioni di contributi pubblici incassati la casa editrice è stata posta in liquidazione con 100 milioni di debiti che rischiano di essere accollati dai cittadini.

Nell’inchiesta di Luca Chianca intitolata Un italiano a Tirana, si faranno i conti in tasca all’imprenditore romano Francesco Becchetti che ha investito 40 milioni di euro per realizzare Agon Channel, la prima tv italiana delocalizzata e prodotta in Albania. Ma da dove ha preso tutti questi soldi?

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Per la serie di inchieste dedicate al tema caro all’Expo2015 di Nutrire il pianeta, quella di Giuliano Marrucci intitolata Indicazione Geografica ci parla di certificati DOP e IGP che rischiano di essere stravolti dall’imposizione di levare dai disciplinari ogni riferimento aggiuntivo sulla provenienza delle materie prime e perdere la loro funzione di marchi a tutela dei consumatori, delle tradizioni e dei piccoli produttori.

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