La storia di Amanda Todd ha fatto il giro del mondo nei giorni scorsi.
La ragazza canadese si è suicidata, il 10 ottobre scorso, poco prima di compiere sedicianni, non riuscendo più a sopportare le persecuzioni di un anonimo stalker. La stessa Amanda aveva affidato poco tempo fa al web il suo dolore con un video su Youtube nel quale raccontava i ricatti e le sofferenze subite da chi, allora dodicenne, l’aveva convinta a farsi riprendere in topless per poi diffondere le immagini in internet.
Il discutibile gruppo di hacker ANONYMOUS, paladino del web deve essersi particolarmente commosso e si è preso a cuore il caso. Nel giro di qualche giorno ha scoperto e diffuso il rete (tramite il portale di Pastebin) i dati di un un uomo di Vancouver accusandolo di essere l’anonimo stalker responsabile della morte di Amanda. A quanto pare i dati si riferiscono a una persona già nota alle forze dell’ordine per altri casi di pedofilia e quindi si sono prontamente mosse per interrogare l’uomo in merito alla vicenda.
Scrivono gli hacker in una lettera a un’emittente canadese: “Generalmente non amiamo avere a che fare con la polizia, ma in questo caso ci siamo sentiti in obbligo di utilizzare le nostre capacità per proteggere i minori. Questa è una storia a cui non siamo indifferenti.”
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We are legion
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We do not forgive
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We do not forget
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Expect us…
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