[Google – doodle] Oggi è il compleanno del Bardo

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Il 23 aprile 1616 moriva a Stratford-upon-Avon William Shakespeare.

Per celebrare degnamente il 400° anniversario, i ragazzi di Mountain View hanno pensato bene di onorare il drammaturgo inglese con un doodle statico che campeggia nella pagina principale del motore di ricerca di Google in cui il famoso ‘bardo’ è circondato con alcuni dei personaggi delle sue celeberrime 38 opere: c’è Amleto e il suo inseparabile teschio, ci sono Romeo e Giulietta e il loro inseparabile balcone, c’è Giulio Cesare con Bruto pronto a pugnalarlo alle spalle, c’è il tragico Re Lear, c’è la testa d’asino di Sogno di una notte di mezza estate, ci sono  le tre streghe incontrate sul campo di battaglia da re Macbeth, c’è la nave in balia dei flutti de La Tempesta.

Saranno passati pure quattro secoli, ma le storie create da William Shakespeare sono ancora capaci di emozionare.

 

“Narciso” di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio

Autoritratto

Pare che, questo giro, a dispetto delle recenti voci di corridoio, l’Italia abbia fatto centro. Nella Cuba del Rum, dei sigari e della Rumba ha spopolato, il Made in Italy grazie a una non proprio famosa tela del Caravaggio.

Come dimenticare Caravaggio, il caro uomo baffuto che ci sorrideva sulle 100mila Lire che la nonna ci regalava al compleanno?! Già, proprio lui. Quell’uomo che nulla si fece mancare nella sua breve vita. Bunga Bunga Party con donne a pagamento, bisbocce e liti che non finivano a tarallucci e vino, molte querele, una manciata di scomuniche e una corta carriera a Malta tra i Confratelli dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme che ce lo rispedirono ben presto in Italia definendolo empio e fetido. Caravaggio era peggio che un ateo e non si mise mai nelle mani di nessuna religione, eccetto a quella del Maledettesimo e, devoto solo all’arte, pensava che senza l’energia non esisterebbe neanche il colore, la forma, e quindi la vita. Ciò nonostante, è merito della sua fama universale che abbiamo potuto lasciare L’Havana – con figlia del Che e fratello di Fidel Castro annessi – a bocca aperta.

La tela, per così dire, incriminata, è “Narciso” (1597-99, olio su tela, 112x97cm, Palazzo Barberini – Roma). Continua a leggere

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