Stasera su RAITRE c’e’ REPORT

Nuovo appuntamento stasera su RAITRE con REPORT, la trasmissione condotta da Milena Gabanelli.

L’inchiesta principale di stasera è di Piero Riccardi e s’intitola “Acqua Passata”. Si parla “naturalmente” di acqua: c’è chi vuole privatizzarne la distribuzione, anche contro il volere popolare, con la scusa di migliorarne anche la qualità. E’ così? Quello che è certo e che dopo cinquant’anni di industria chimica, e di carenza di leggi specifiche, molte delle nostre riserve d’acqua, sono ridotte a ricettacolo di scorie tossiche.

Per la rubrica Com’è andata a finire, il bravo Alberto Nerazzini con l’inchiesta “La divina provvidenza” si torna a parlare del San Raffaele di Milano salvato da un concordato preventivo e dal Gruppo San Donato di Giuseppe Rotelli, Il primo imprenditore della sanità privata italiana. Si cercherà di capire come intende rilanciare l’ospedale e approfondiamo la struttura finanziaria del suo gruppo imprenditoriale.

Nell’inchiesta di Giuliano Marrucci intitolata “Mr. Wireless” per la rubrica “C’è chi dice no” si parla del bellissimo progetto del prof. Daniele Trinchero e del suo laboratorio iXem del Politecnico di Torino per portare la banda larga anche laddove le principali società di telecomunicazioni ritengono sia impossibile o meglio poco remunerativo.

Sarà quindi un’altra puntata interessante, assolutamente da non perdere.

Acqua, la Consulta salva il Referendum

La notizia è di quelle che passano in sordina sulle testate giornalistiche, anche di questi tempi.

La Corte Costituzionale salva il Referendum dello scorso giugno. Lo fa dichiarando inammissibile l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011 con il quale, il governo Berlusconi, aveva aggirato il risultato referendario violando palesemente  l’articolo 75 della Costituzione.

In un paese normale una notizia del genere avrebbe tutta un’altra rilevanza e avrebbe comportato il pubblico ludibrio sull’arroganza di una politica abituata a calpestare la volontà del popolo di cui dovrebbero essere espressione. Forse in un paese normale nessuno mai avrebbe potuto nemmeno immaginare un simile comportamento.

In Italia invece non si biasima nessuno se ha cercato di fare il furbetto e non si prendono nemmeno in considerazione i costi economici e di consenso di siffatti abusi. Già perché impegnare la Corte Costituzionale non costa niente (forse meno che un referendum nazionale) e oramai siamo troppo abituati a certi comportamenti per biasimare a dovere chi è seduto su quegli alti scranni dimenticando che lo devono ai nostri voti quel posto in Parlamento.

Missione compiuta!!!

A sognar non si fa peccato… e spesso ci si azzecca

REFERENDUM 12 e 13 giugno

PER CHI ANCORA NON L’AVESSE CAPITO!!!!!

– Vuoi che un ladro vada in galera anche se è il Presidente del Consiglio? (SI)

– Vuoi che l’unico posto dove stipare una barra di uranio impoverito sia il culo di chi vuole il nucleare? (SI)

– Vuoi continuare a farti il bidet senza dover usare il Telepass? (SI)

– Vuoi innaffiare le tue piante senza usare Uliveto e Rocchetta? (SI)

Referendum 12 e 13 giugno visto da Staino

REFERENDUM 2011 – Il finto spot di Corrado Guzzanti

Spassosissimo il contributo di Corrado Guzzanti alla campagna del Referendum del 12 e 13 giugno. Durante lo spettacolo Aniene trasmesso da SkyUno è andata in onda una parodia delle istruzioni di voto con una traduzione tanto originale, quanto surreale degli spot televisivi per non udenti.

REFERENDUM 12 E 13 GIUGNO 2011

Domenica 12 giugno, dalle ore 8,00 alle ore 22,00, e lunedì 13 giugno, dalle ore 7,00 alle ore 15,00, si svolgeranno le operazioni di votazione per quattro referendum popolari:

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Le Ninfee di Claude Monet

Pare che quest’anno la Primavera stia dando il meglio di sé, nel meglio e nel peggio. A noi la Primavera ci piace e vorremmo celebrarla ricordando un artista che di buon gusto e di Primavera ne capiva tanto.

Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) é un cavaliere errante. Bohemien convinto per tutta la sua vita, quando la sua prima moglie, Camille, gli annunciò di essere incinta, lui corse ai ripari a casa di una sua vecchia zia e ritornò dalla sua famiglia poco dopo che il suo primogenito aveva compiuto due mesi. Qualche anno più tardi, a causa di ingenti problemi economici che lo portarono alla bancarotta, tentò il suicidio, ma, fortunatamente, il suo migliore amico e collega P. A. Renoir, con una casa appena fuori Parigi e nuove commissioni pittoriche, riuscì a convincerlo a tenersi in vita. Arrivò il 1870 e la Francia entrò in guerra contro la Prussia e Monet, per non arruolarsi, scappò in Inghilterra. Prima di tornare a casa dalla sua famiglia, però, vagheggiò per tutta l’Europa. In Olanda, in particolare, conobbe l’arte giapponese divenuta celebre grazie a K. Hokusai. Di quell’arte ancora così primitiva, indietro anni luce da quella europea, lo colpirono l’assenza di prospettiva, la colorazione a campiture (senza sfumature, come i più moderni manga giapponesi) e l’impiego di supporti pittorici alternativi (come il legno o la carta di riso). L’essenzialità di quest’arte che, sebbene non fosse barocca, era finemente raffinata, si avvicinava molto alla sua personale idea d’arte. Dopo aver terminato il suo grand tour europeo, ritornò all’ovile da moglie e figli e tutto sembrava aver ripreso la giusta piega. Tuttavia, le carte vennero rimesse in tavola quando, per motivi lavorativi, conobbe Alice Hoschedé, moglie di un ricco finanziatore d’arte. Ben presto Alice sostituì Camille, dapprima come musa e poi anche sotto le lenzuola. Addirittura, quando il marito mecenate perse tutti i suoi averi, Monet invitò Alice e prole annessa a trasferirsi a casa sua con sua moglie e i suoi figli, in un’epoca in cui il termine famiglia allargata non era ancora stato coniato. A suo modo, però, Monet non smise mai di amare sua moglie e, quando Camille, a soli 32 anni, morì di tubercolosi (altre biografie, invece, sostengono che sia morta a causa di un aborto spontaneo) la dipinse morente nel suo letto. Si ricorda che il privilegio di essere ritratti in punto di morte, fino ad allora, era stato riservato alla Maria Vergine. La morte di sua moglie e, poco tempo dopo, la morte dello stimatissimo collega E. Manet,  fecero cadere l’artista in un forte stato di depressione. Così, ancora una volta, l’amico Renoir, gli tese la mano e lo portò con lui in un viaggio che avrebbe toccato le principali tappe del bacino del Mediterraneo. Il sole, la mancanza di foschia e il mare blu colpirono positivamente l’artista che, una volta rimpatriato, sposa Alice e si rimise in carreggiata come uomo e, soprattutto, come pittore. Quasi alla fine della sua carriera, si trasferì a Giverny, nelle campagne dell’Alta Normandia, dove morirà a causa di un tumore ai polmoni. Al suo funerale una folla commossa ghermì la piccola chiesa di Giverny.
Claude Monet fu il primo artista a parlare di Impressionismo. Continua a leggere

A PRESADIRETTA si parla d’ACQUA

Acqua rubata” (in onda il 7 febbraio). Pubblico o privato per la gestione degli acquedotti? Dopo l’approvazione della legge che impone agli enti locali di privatizzare gran parte della gestione delle risorse idriche con le telecamere “Presadiretta” attraversa l’Italia per svelare le storie positive e gli esempi negativi, la sete colpevole che affligge Agrigento e provincia. Un’inchiesta svela i meccanismi e leggi che consentono i grandi profitti dell’industria dell’acqua minerale.

Assolutamente da vedere!!!

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