L’estate é finita! Inizia l’autunno astronomico

Questa notte, con l’equinozio di autunno (che cade solitamente il 22 o il 23 settembre), ci lasciamo finalmente l’estate alle spalle. Grazie alla posizione della Terra, il Sole sorgerà quasi esattamente ad est e tramonterà quasi esattamente ad ovest e le ore di luce e quelle di buio si equivarranno. Successivamente le ore di giorno si accorceranno sempre di più.

Come al solito i ragazzi di Mountain View hanno preparato un doodle animato per la homepage di Google: chissà chi si nasconde sotto al mucchio di foglie?

Ti ringrazio Willis Carrier, inventore dell’aria condizionata

Oggi il termometro esterno segna 35° gradi all’ombra e se guardo fuori dalla finestra vedo un’immagine tutta tremolante come fossi nel ben mezzo del deserto. Ma già da quando la signorina del meteo ha annunciato alla tv con aria preoccupata l’arrivo di un’ondata di aria calda proveniente dall’anticiclone africano, con temperature elevate, afa e notti tropicali, io non ho battuto ciglio. Io ho l’aria condizionata!

Di solito c’è questa vocina continua che mi ronza nelle orecchie e che mi addossa tutte le colpe, dal buco dell’ozono, al problema del cambiamento climatico e alla deforestazione dell’Amazzonia, ma in giornate come questa in cui posso fare a meno di sudare copiosamente a fontanella sinceramente faccio orecchie da mercante e tiro avanti.

Questo articolo è in onore del tizio che all’inizio del secolo scorso ha trovato il tempo di mettersi a tavolino e risolvere il problema del condizionamento dell’aria. Questo santo (civile) a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti, è l’americano Willis Haviland Carrier che nel 1901, all’età di 25 anni, fresco di laurea in ingegneria meccanica, impiegato presso un’azienda di riscaldamento chiamata Buffalo Forge, ideò una macchina per la riduzione dell’umidità e della temperatura nell’aria sfruttando i passaggi di stato di un gas per ottenere una variazione sia positiva (“caldo”) sia negativa (“freddo”) del clima nell’ambiente circostante.

Il primo condizionatore lo installò il 17 luglio 1902 alla Sackett & Wilhems, tipografia di Brooklyn, a New York, dove i continui sbalzi di umidità rendevano difficile il corretto trattamento della carta e della resa degli inchiostri.

Il sistema consisteva nel far circolare l’aria su spirali raffreddate con ammoniaca compressa, che mantenevano l’umidità ad una percentuale costante del 55%. Ben presto questa scoperta fu adottata da diversi settori, tra cui il tessile, i mulini e la Gillette Corporation, per ridurre l’umidità nella produzione di lame da rasoi. 

Solo nel 1906  si ebbe la possibilità di sfruttare l’apparecchiatura in edifici pubblici come i teatri e i cinema, mentre il primo impianto domestico fu installato nel 1914 in una casa a Minneapolis. L’aria condizionata in breve rivoluzionò la vita degli americani, ma occorre attendere la fine della 2a Guerra Mondiale affinché gli impianti si diffondano in tutto il mondo.

Agli inizi problematici furono i gas utilizzati per refrigerare. Il clorometano e ammoniaca, erano altamente tossici che l’accidentale fuoriuscita dai compressori poteva risultare fatale. Fu solo nel 1928 che tali gas vennero sostituiti con i clorofluorocarburi, derivati dal metano e conosciuti sotto l’unico nome di freon, che hanno ottime proprietà refrigeranti e pur essendo innocui per l’uomo sono molto dannosi per l’ozono atmosferico.

Negli ultimi anni l’innovazione tecnologica e la maggiore attenzione verso l’ambiente hanno permesso di sostituire il refrigerante inquinante dapprima con il gas R410A o l’R22 (che comunque sono nocivi per l’ozono) e ultimamente con il più innocuo ed efficiente gas refrigerante naturale o a basso GWP (potenziale di riscaldamento globaleR32.

Secondo le ultime statistiche disponibili in Italia quasi una famiglia su 4 possiede in casa un impianto di condizionamento o un sistema portatile, mentre è diffusissimo averlo nelle automobili.

Ma i cloni sognano pecore clonate?

Nelle scorse settimana un’équipe di scienziati del Chinese Academy of Science Institute of Neuroscience di Shanghai, coordinata da Qiang Sun e Mu-ming Poo, è riuscita a clonare due cuccioli di macaco cinomolgo mediante il trasferimento nucleare di cellule somatiche, la stessa tecnica con cui, nel lontano 1996, venne “prodotta” la pecora Dolly, il primo mammifero a essere stato clonato con successo nella storia. La notizia è di qualche giorno fa e ha fatto subito il giro del mondo.

Uno scenario da fantascienza che coglie impreparati non solo noi del volgo, abituati a sentir parlare di queste cose solo in termini di fiction; purtroppo anche la comunità degli scienziati e pure i governi non riescono a tenere il passo con i limiti della sperimentazione scientifica.

Ritengo fermamente sia dovere dell’umanità non porsi limiti alla conoscenza, ma che esista al contempo una responsabilità su ciò che si può fare a prescindere dal progresso tecnologico raggiunto. Sarebbe auspicabile che simili sperimentazioni siano precedute da discussioni a tutti i livelli che mettano in evidenza non solo i pro e i contro e le relative ricadute economiche e morali per la nostra società, ma soprattutto le conseguenze per quelle a venire.

La clonazione di per sé non Continua a leggere

[Google – doodle] Buon 117° compleanno Signor Biro

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Se la penna che tenete in mano non è una piuma d’oca o una stilografica con l’inchiostro sbrodolante è grazie all’intuizione dell’inventore ungherese Ladislao Josè Bíró (il 29 settembre del 1899, 117 anni fa oggi) che ideò la penna a sfera siamo soliti chiamare con il suo cognome.

Il doodle animato che campeggia nella pagina principale del motore di ricerca di Google ci mostra il famoso logo scritto con la penna a sfera grazie al meccanismo ideato da Biro.

La storia ci racconta che Biro, che di mestiere faceva il giornalista, era sempre alla ricerca di uno strumento più pratico della penna stilografica che lo aiutasse nel suo lavoro quando era in giro a prendere appunti. Quindi insieme al fratello György, che aveva studiato chimica, si mise a studiare un sistema per evitare di macchiarsi mentre scriveva e un metodo più veloce per asciugare l’inchiostro. In seguito raccontò che l’illuminazione gli venne guardando alcuni bambini giocare con le biglie per la strada: le sfere dopo essere passate per una pozzanghera lasciavano per terra una traccia uniforme e regolare. Quindi trovò il modo di racchiudere una piccola sfera metallica nella punta del pennino, mentre il fratello si dedicò a realizzare un inchiostro con la giusta viscosità, che scorresse agevolmente e si asciugasse in fretta. laszlo_biroDopo diversi tentativi, nel 1938 i fratelli Bíró riuscirono a creare un prototipo soddisfacente, e brevettarono in Ungheria e nel Regno Unito la loro penna. E dopo alcuni successi durante la guerra (30.000 esemplari della sua penna furono realizzate durante il II° conflitto mondiale ad uso dei piloti navigatori imbarcati sugli aerei Alleati) il brevetto fu ceduto alla statunitense Eversharp Faber – che nel 1957 sarebbe stata assorbita da un altro celebre produttore di penne, Parker. Mentre Bíró aveva ceduto per pochi spiccioli il brevetto della sua penna a sfera rese invece milionario un produttore francese Marcel Bich che apportò alcune modifiche al progetto originale. Nel dicembre 1950 lanciò sul mercato la “Bic Cristal” al costo di 50 centesimi di franco. In pochissimo tempo la penna ottenne un enorme successo, fino ad essere inclusa nella collezione del Museum of Modern Art (MOMA) di New York.penna-bic

Bíró, che nel corso della propria vita ha lavorato a oltre cento invenzioni, morì a Buenos Aires il 24 ottobre 1985, a 86 anni. A partire dal 1990 in Argentina il 29 settembre, nel giorno della sua nascita, si celebra la “giornata degli inventori”, e a Bíró è stato intitolato l’asteroide (327512) Biro, scoperto nel 2006.

EQUINOZIO D’AUTUNNO 2016

Stamattina, mercoledì 21 settembre, con i nuvoloni sopra la testa e l’abbassamento della temperatura che ci hanno costretto a tirar fuori il golfino dall’armadio in molti hanno   «e già… oggi inizia l’autunno», ma in realtà la nuova stagione non inizia oggi, ma domani 22 settembre.

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I calcoli sono presto fatti e il primo giorno di autunno, astronomicamente parlando, capita tra il 22 e il 23 settembre, quest’anno il 22 settembre, alle ore nostre 14:21 per la precisione. L’equinozio  accade ogni 6 mesi circa ed è il momento in cui il giorno e la notte si equivalgono. E’ tutta una questione di inclinazione dell’asse terrestre nel suo moto apparente lungo l’eclittica, che incontra l’equatore celeste.

La morale quindi è che ancora per oggi sebbene fuori dalla finestra vi sembra quasi inverno invece è ancora estate.

[Google – doodle] In diretta da Giove… c’è JUNO

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JUNO è arrivata a destinazione alle 5:53 di stamattina (ora italiana). La sonda spaziale della NASA ha raggiunto la sua orbita intorno a Giove a 860 milioni di chilometri dalla Terra dopo 5 anni di viaggio e la notizia merita un doodle animato sulla pagina principale del motore di ricerca di Google.

JUNO studierà i campi gravitazionali e magnetici del gigante gassoso e ne esplorerà le nubi vorticose e l’atmosfera. Inoltre sarà in grado di misurare l’abbondanza di acqua e cercherà di determinare la struttura interna del pianeta, cercando prova della presenza di un nucleo solido. L'accensione del motore di frenata di JUNO-k6dE-U10801105091378JLF-1024x576@LaStampa.it

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I primi 100 anni della teoria generale della relatività di Einstein

Il 25 novembre 1915 lo scienziato premio Nobel, Albert Einstein illustra all’Accademia prussiana delle scienze l’equazione della teoria generale della relatività. Un anno dopo il suo studio verrà pubblicato e inizierà a rivoluzionare il mondo come lo conosciamo.spaziocurvo

Einstein1921_by_F_Schmutzer_4La relatività generale è una teoria della gravitazione che descrive l’interazione gravitazionale non più come azione a distanza fra corpi massivi, come era nella teoria newtoniana, ma come effetto di una legge fisica che lega la geometria (più specificamente, la curvatura) dello spazio-tempo con distribuzione e flusso nello spazio-tempo medesimo di massa, energia e impulso.

Come disse lo stesso Einstein, fu questo il lavoro più difficile della sua carriera, la base dei moderni modelli cosmologici della struttura a grande scala dell’Universo e della sua evoluzione.

 

Il doodle di Google per il primo giorno d’autunno

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Quando inizia l’autunno? La risposta corretta a questa domanda l’abbiamo imparata alle elementari: il 21 settembre con l’equinozio d’autunno. Da piccolo mi affascinava il fatto che in corrispondenza degli equinozi la durata del dì e della notte è pressoché la stessa.

Ed ecco che puntualmente a rammentarci che le stagioni passano anche se il clima, un po’ pazzarello, fa come vuole… Google pubblica un divertente doodle animato in tema con le lettere del proprio logo trasformate in zucche con un simpatico scoiattolino a giocarci a nascondino.

In realtà l’equinozio d’autunno del 2015 cade alle ore 10:21 (ora italiana) del 23 settembre: in quel preciso instante i raggi che provengono dal Sole risultano perpendicolari all’asse di rotazione terrestre (con nessun polo inclinato verso o lontano dal Sole), così che i due emisferi ricevono  allo stesso modo la luce della stella, e il giorno e la notte hanno la stessa durata.1024px-Earth-lighting-equinox_EN

Stasera tutti con il naso all’insù per la Luna blu (che non è blu)

Stasera dalle 20.19 la seconda Luna piena del mese, ma contrariamente alle bufale che circolano in rete il colore sarà quello di sempre.

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In realtà quello di stasera è un fenomeno chiamato “blue moon” dagli astronomi per definirne l’eccezionalità in quanto si tratta della seconda luna piena del mese, dopo quella del 2 luglio: un fenomeno astronomico piuttosto raro, che si verifica all’incirca ogni tre anni.

La traduzione letterale in Luna Blu ha fatto nascere in queste ore molte bufale che vorrebbero per stasera la luna colorata di blu cosa scientificamente possibile solo in presenza di un eccezionale quantitativo di polveri disperse nell’aria che agisce come una sorta di filtro come è accaduto nel 1883, in occasione dell’eruzione del vulcano Krakatoa, in Indonesia.

Le immagini della luna blu che girano e gireranno in rete sono in realtà opera di bontemponi che si sono divertiti con Photoshop. A dimostrazione che troppo spesso le informazioni che si possono ricavare da internet non sempre sono affidabili.

Da Google un doodle per l’incontro di New Horizons con Plutone

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Oggi Google presenta nella pagina principale del suo motore di ricerca un doodle animato in onore  della sonda New Horizons che proprio oggi compirà l’impresa di un incontro ravvicinato (a 12.500 Km dalla superficie) con Plutone dopo un viaggio di 9 anni a ad una velocità di quasi 83 mila chilometri orari ai confini del Sistema Solare, alla temperatura media di -223 gradi centigradi, a  5 miliardi di chilometri dalla Terra.

Nel doodle animato di Google il logo dei ragazzi di Mountain View accorpa il pianeta nano Plutone e sopra lo sfondo di un cielo stellato la sonda New Horizons compie il suo passaggio.

A bordo della sonda ci sono molti strumenti in grado di fornirci un’enorme quantità di dati sull’atmosfera, la superficie, la geologia, il magnetismo del pianeta nano Plutone e della sua luna Caronte.

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Un evento spaziale che ha dell’incredibile a dimostrazione dei passi da gigante che la tecnologia è riuscita a fare da quel primo volo dei fratelli Wright 112 anni fa ai confini del Sistema Solare. Un impresa compiuta grazie alla Nasa e alla caparbietà e capacità dimostrata dal team dell’Università Johns Hopkins (Applied Physics Laborator).

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Personalmente seguo la missione della Nasa sia attraverso il sito ufficiale sia attraverso l’entusiasmo del bravo divulgatore scientifico Adrian Fergan e del suo canale Youtube Link4universe che già da diverso tempo e con video giornalieri si ripromette di aggiornare i progressi della missione (qui il link del video di spiegazione dell’intera missione) e per oggi è previsto un evento live per seguire in diretta il Flyby.

 

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