[Film da vedere] Train to Busan

Aiutoooooo! Ho visto un film in cui tutti gli attori hanno gli occhi a mandorla e non mi è venuta la diarrea (devo smettere di ordinare la zuppa del Dragone dal cinese sotto casa)!pellicola_cinematografica_

Mettete una serata noiosa (volevo dire uggiosa, ma poi mi sembrava di strafare) in cui non avete nessun impegno (è uno di quei periodi che non vi saluta nemmeno la portinaia del condominio) e non avete niente di meglio da fare che passare un paio d’ore nell’ozio più vizioso (ahimè in solitudine).

californiaclassicspopcorn5Mettete che un’amica (proprio quella che vi ha friendzonato già cinque volte, ma avete sempre fatto finta di non capire) vi ha parlato di un filmettino made in Korea (quella del sud, che si sa che quelli settentrionali c’hanno altro a cui pensare) davvero niente male sebbene sia una storia horror (con solita caterva di zombie che vi domandate se non esiste una fabbrica apposita) e che ha fatto pure bella figura a Cannes (essì la Palma d’oro la danno ancora).

Quindi con la puzza sotto il naso che mi contraddistingue e per cui sono famoso nell’emisfero occidentale, accendo il PC e la TV (magie e limiti dell’HDMI) e con il rimpianto di non aver ancora tirato fuori dall’armadio d’inverno il plaid che tira un’ aria gelida pure in salotto, mi sono messo sul divano a guardare il blockbuster coreano di sempre (mica per dire, ma i 10 milioni di spettatori nessuno li aveva mai fatti, almeno non in Corea).

Lasciamo perdere che questi parlano una lingua che assomiglia al leccese stretto ed è quindi inaccessibile per una persona normale. Lasciamo perdere pure che guardare un film con i sottotitoli in inglese richiede una concentrazione tale che poi ti vengono i muscoli alle meningi ma…

… cazzo, ‘sto film è proprio bello!

E mi sono passate due orette senza che mi rimanga alla fine quel retrogusto in bocca del tipo «ma chi me lo ha fatto fare di sprecare il mio preziosissimo tempo guardando ‘sta roba che c’ho pure i panni da stirare…».


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Titolo originale:
TRAIN TO BUSAN
(Hangul: 부산행; RR: Busanhaeng)

Anno:
2016

Nazione:
Corea del Sud

Regia:
Yeon Sang-Ho

Cast:
Gong Yoo, Kim Su-An,
Jung Yu-Mi, Ma Dong-Seok,
Choi Woo-Shik, Ahn So-Hee


La trama è quanto di più semplice possa partorire mente di sceneggiatore coreano.
Padre neo-divorziato per farsi perdonare dalla figlioletta che trascura perché impegnato al lavoro, decide di accompagnarla dalla madre che vive nella città di Busan. Una volta sul treno i passeggeri apprendono che c’è un’epidemia che trasforma le persone in famelici zombie che infesta pure il loro convoglio.
L’unica salvezza è raggiungere, sempre in treno, la città di Busan dove pare che le forze militari siano riuscite a contenere il contagio.train-to-busan

A dirigere baracca e burattini tale Yeon Sang-ho (di Seul, centro mi dicono) con alle spalle diverse opere di animazione pure ben riuscite, e alla sua prima (e vista la bravura qui dimostrata ci si augura non unica) esperienza in live action. Il cast composto da affermate stelle del cinema coreano del calibro di Gong YooMa Dong-Seok (celebri a livello tipo Raul Bova e Francesco Pannofino qui da noi), ma in cui spicca l’interpretazione della giovanissima Kim Su-An (nemmeno undici anni che io alla sua età a tirare calci al pallone al parchetto), nel ruolo della figlioletta Su-An (stendiamo un velo sullo sforzo d’inventiva dello sceneggiatore) di cui vi innamorerete da subito e che pur frequentando ancora la scuola elementare a Seul ha alle spalle anni di carriera con relativi premi vinti per la sue interpretazioni come attrice.

Questo film mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti gli amanti del genere (quelli fissati con l’horror con zombie ecc…), ma pure a quelli che sono alla ricerca di un lungometraggio fatto bene di cui apprezzare il ritmo incalzante e la profondità dei personaggi. Sconsigliato per le anime troppo sensibili visto che l’happy end c’è (in minima parte), ma non ha niente a che fare con quelli improbabili in stile hollywoodiano dove i protagonisti designati non muoiono mai.

Tecnicamente non c’è niente da dire, il film è una spanna sopra a quanto gira al giorno d’oggi e quanto alla storia, sebbene non si discosti molto dai cliché più banali, riesce al contempo a far emergere con efficacia i caratteri dei vari personaggi riuscendo a creare quell’empatia e quelle antipatie con gli spettatori che sono alla base della riuscita di ogni buon lungometraggio.082292222020

Ci sono scene che valgono un paio di Oscar tipo quella che si svolge nella prima stazione in cui fa tappa il treno in cui l’orda di zombie insegue i nostri eroi e altre che se tecnicamente sono meno valide sono invece senz’altro coinvolgenti e pertanto riuscite come quella dell’anziana che apre la porta del vagone alla sorella ormai trasformata in zombie facendo soccombere tutti gli occupanti del vagone per non parlare della scena finale che pur banale vi farà scappare la lacrimuccia e amen.

Di più non dico per non rovinare la visione a quanti vorranno vederlo dopo aver letto questa mia recensione.

L’unica nota negativa è constatare con una certa invidia che le ferrovie coreane pure durante l’apocalisse zombie sembrano funzionare meglio di quelle con cui dobbiamo avere a che fare in questo paese.

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