A fine anno sono tutti lì a fare classifiche e anche io nel mio piccolo ho deciso di farne una e visto che la lettura è uno dei miei vizi capitali ho pensato di andare a riprendere la lista di quelli divorati nel 2014 (una settantina di libri in tutto tra romanzi, biografie, saggi, ecc…).
Confesso che stilare questa classifica mi è parso molto strano, ma alla fine sono stato contento di avere l’occasione per capire ciò che mi è rimasto dei libri letti quest’anno.
10° posto – Wool, Libro 1 di Hugh Howey –
Il primo volume di una trilogia distopica in cui mi sono imbattuto quasi per caso e che mi ha davvero appassionato, tanto da attendere con trepidazione l’uscita dell’ultimo volume per venire finalmente a capo delle vicende della gente dei silos. In questa prima parte (ovviamente la migliore della serie) veniamo a conoscenza di questa gente che vive racchiusa in un’enorme struttura interrata da non si sa da quanti anni, le generazioni si sono susseguite e quasi tutte la conoscenza non strettamente necessaria alla sopravvivenza è stata abolita. La protagonista è fresca di nomina a sceriffo alle prese con la sicurezza di una società malata. Il racconto si sussegue molto piacevolmente rendendoci curiosi sul modo in cui la popolazione del silos si è suddivisa a seconda delle mansioni occupando i piani secondo le caste che si sono venute a creare, il modo in cui vengono gestite le nascite, le leggi, ecc… Mi sono lasciato prendere così tanto dalla storia di un luogo dove ogni nascita richiede una morte, che ho divorato in un attimo il secondo volume e per fortuna non ho atteso poi molto per l’uscita dell’epilogo della serie, altrimenti… (quello che proprio non sopporto è l’ostinazione di propinarci questo genere di libri sempre a puntate allungando il brodo e tirandola per le lunghe per vendere qualche copia in più!!!).
9° posto – Bel-Ami di Guy de Maupassant –
Ci sono libri che ci ripromettiamo di leggere da secoli e che per diverse ragioni non riusciamo a mettere sul nostro comodino, sempre occupato da altri volumi dalle copertine più nuove e vistose. Alla ricerca di un attimo di pausa dalla letteratura più recente e meno impegnata, ho preso in mano una storia che mi ha fatto riflettere sulla natura umana attraverso le vicende del protagonista, un povero militare in congedo che, da modesto impiegato delle ferrovie con la sua faccia tosta e grazie alla sua innata capacità di manipolare donne potenti e intelligenti, diventa uno degli uomini di maggiore successo nella società parigina.
8° posto – Dannati di Glenn Cooper –
In sé una storiella da niente, ma scritta da uno che si capisce che sa fare bene il suo mestiere. In pratica si tratta del salvataggio della bella di turno, ma il contorno non è niente male. La bella scienziata gioca con un’acceleratore di particelle e raggiunta una potenza d’energia mai vista prima apre una porta verso l’inferno. Nulla a che vedere con i gironi danteschi, ma un luogo simile alla Terra popolato da tutti i cattivi deceduti dalla notte dei tempi ai giorni nostri, divisi in fazioni in lotta tra loro. La scienziata viene catapultata all’inferno e sulla Terra arriva un serial killer giustiziato una cinquantina d’anni prima. Ovviamente l’eroe la segue e si ritrova in mezzo a poveri diavoli e autentici e spietati cattivoni, quindi dopo innumerevoli traversie la salva e la riporta sulla Terra. Il finale aperto da adito a pensare che ci sarà a un ulteriore seguito.
7° posto – La foresta di Joe R. Lansdale –
Il mio eroe dell’infanzia era John Wayne che nei western che all’epoca mi piacevano un sacco, interpretava l’eroe impavido in grado di destreggiarsi con la sua colt e montare a cavallo meglio di un pellerossa. Il west di Lansdale assomiglia piuttosto a quello del film “Gli spietati” più vicino alla realtà di un paese di frontiera che sta per essere spazzato via dalla civiltà che arriva dall’est. I personaggi sono davvero notevoli e non mi hanno lasciato indifferente. Un ragazzo perde la famiglia per colpa del vaiolo e insegue chi ha rapito la sorella aiutato da un nano pistolero e un grosso bestione di colore. Davvero un truce spasso.
6° posto – Norwegian Wood di Haruki Murakami –
Se dico il solito Murakami non è che intendo sminuire questo romanzo in senso negativo. E’ che di un libro di questo autore mi aspetto grandi personaggi che vivono la loro esistenza in un Giappone onirico e devo ammettere che non sono rimasto deluso anche se in questo libro l’accento è posto sui sentimenti e sulla solitudine. Prima o poi gli daranno il Nobel e finalmente potrò dire di aver letto tutto di lui prima del premio.
5° posto – L’amore al tempo del colera di Gabriel Garcia Marquez –
Non se sia più grave averlo messo a questo punto della classifica oppure aver letto questo capolavoro solo adesso. In realtà è stato un libro che ho iniziato almeno cento volte e altrettante ho abbandonato per più facili lidi. Averlo finalmente letto mi ha confermato quanto potente sia la letteratura e quanto bello sia poterla leggere godendosi ogni parola scritta.
4° posto – L’uomo di Marte di Andy Weir –
Mi piace la fantascienza e questo è stato il libro che di questo genere mi ha appassionato quest’anno. In realtà mi ha ricordato un libro letto una ventina d’anni fa in cui si raccontava del “naufragio” di un astronauta sul pianeta rosso e dei suoi sforzi per sopravvivere in un mondo così estremo. Qui si narra dell’astronauta Mark Watney creduto morto e quindi abbandonato su Marte che si arrangia come può per sopravvivere. Sicuramente gli accorgimenti tecnici narrati sembrano avere un qualche fondamento scientifico il che rende più che plausibile le vicissitudini di un uomo solo contro la natura ostile e il suo rocambolesco salvataggio. Ovviamente è in predicato per la trasposizione cinematografica.
3° posto – Il cardellino di Donna Tartt –
Lunghissimo eppure talmente scritto bene che scorre che un piacere fino all’ultima pagina tanto da essermi praticamente innamorato del dipinto pretesto della storia. Un romanzo di formazione dove si seguono le vicende di questo ragazzo tormentato dalla fine tragica della madre morta in un attentato terroristico in cui lui si è miracolosamente salvato. Mi è piaciuto tutto: i primi tempi a New York, l’incontro con il padre e il trasferimento a Las Vegas, l’incontro con l’amico russo, la vita con il restauratore. Mi è piaciuta anche la rocambolesca conclusione.
2° posto – Il confessore di Jo Nesbø –
Inizialmente me l’ero presa un po’ a male per l’abbandono della serie su Harry Hole, il vecchio protagonista, anche se devo ammettere che l’autore è riuscito a rinnovarsi senza perdere nemmeno un colpo riuscendo non solo a non deludere i suoi fans, ma anzi a legarli ancora una volta al giallo scandivano che tanto di moda va in questi ultimi anni. Sonny è un trentenne che evade dalla prigione e uccide i responsabili della morte di suo padre caduto in disgrazia per essere la talpa nella polizia di un potente boss. Due investigatori l’uomo anziano e la giovane detective alle prime armi si mettono sulle sue tracce nel mondo della droga e degli emarginati di Oslo. L’epilogo mi ha davvero sorpreso. Un plauso alla capacità di questo scrittore di tratteggiare dei personaggi davvero notevoli.
1° posto – Il figlio del cimitero di Neil Gaiman –
Un genio. Punto e basta. Di questo inglese mezzo matto avevo tempo fa letto per curiosità Stardust (dopo aver visto il film e come succede spesso il libro è di molto superiore della sua trasposizione cinematografica che è tutta un’altra cosa). Poi l’anno scorso mi sono imbattuto nell’avvincente L’oceano in fondo al sentiero è ho questo autore nell’olimpo personale dei cinque scrittori preferiti. Saper narrare storie tanto assurde e grottesche con il giusto taglio capace di rapire il lettore in un mondo tanto fantastico da riuscire quasi plausibile. Possono le anime dannate in un cimitero crescere una bambino abbandonato e proteggerlo da forze oscure che lo vorrebbero eliminare. Certo che no, ovvio. Eppure…
Filed under: Libri | Tagged: Andy Weir, Bel-Ami, classifica, Dannati, Donna Tartt, Gabriel García Márquez, Glenn Cooper, Guy de Maupassant, Haruki Murakami, Hugh Howey, Il cardellino, Il confessore, Il figlio del cimitero, Jo Nesbø, Joe R. Lansdale, L'amore al tempo del colera, L'uomo di Marte, La foresta, Libro 1, Neil Gaiman, Norwegian Wood, ool |
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