A causa di una gestione un po’ farlocca del “system clock tick rate” il browser della casa di Mountain View ha un problema che può impattare drasticamente sulla durata della batteria e in alcune condizioni rallentare le prestazioni del computer.
Alla base di tutto, la modifica dell’intervallo con cui la CPU si “risveglia” quando nel sistema non ci sono eventi che richiedono calcoli: in Windows, questo intervallo è settato di default a 15,625 millisecondi, ma con Google Chrome attivato scende a 1,000 millisecondo. La stessa Microsoft afferma che in queste condizioni i consumi di energia possono aumentare anche del 25%.
L’esistenza del problema è verificabile facilmente tramite l’applicazione Clockers che viene messa a disposizione gratuitamente nel portale Technet di Microsoft, ecco i risultati della nostra prova:
La notizia è stata riportata da diversi siti sulla scia di un articolo comparso su Forbes, ma in realtà il bug è noto sin dal 29 settembre 2012 (bug 153139) anche se il problema non è mai affrontato a dovere da parte di Google. Speriamo che il vespaio alzato sia di stimolo per il team di programmatori.
Sottolineiamo che il problema riguarda il solo sistema operativo Windows: gli utenti Mac o Linux possono stare tranquilli.
Al momento comunque il problema non è aggirabile in alcun modo se non utilizzando un browser come Internet Explorer o Firefox (almeno quando non siete collegati alla rete elettrica): in questi browser il parametro rimane a 15.625 ms fino a quando il browser non ha bisogno di fare qualcosa per cui deve incrementare il tick rate. Se andate su YouTube, ad esempio, e riproducete un video, IE porta il valore a 1.000 ms. Quando si chiude la scheda e si prosegue con la navigazione normale, il tick rate torna a 15.625 ms.
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