“In lettura al mare” di Vittorio Matteo Corcos

«Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto […] un ricordo talmente dolce […] che ancora oggi, se ci capitano tra le mani i libri di un tempo, li sfogliamo come fossero gli unici calendari conservati dei giorni passati e ci aspettiamo di vedere, riflessi sulle loro pagine, le case e gli stagni che non esistono più.»

[inizio del saggio Sur la lecture (Del piacere di leggere), Marcel Proust]

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Vittorio Matteo Corcos, In lettura al mare, 1910, olio su tela cm 130×228, collezione privata

Cosa sarà mai tutta questa voglia di apparire? Se lo sarà pure chiesto Vittorio Matteo Corcos (1859-1933) che ha fatto del ritratto il suo mestiere e la sua arte. In un epoca lontana dai selfie chi ne aveva la possibilità cercava un’artista per immortalarsi su tela.

A cavallo tra la fine dell’ottocento e gli anni prima dello scoppio della Grande guerra i pittori italiani vengono dapprima investiti dall’ondata di rinnovamento che in Francia avrà i suoi araldi negli Impressionisti e che in Italia  darà origine ad un rinnovamento antiaccademico della pittura in senso verista con i Macchiaioli, iniziatori della pittura moderna italiana.

Corcos

Autoritratto di Vittorio Corcos, Galleria Uffizi, Firenze

La pittura dei  Postmacchiaioli succede cronologicamente a quella macchiaiola, che si avvicinerà maggiormente alla cultura dell’impressionismo francese. Fu il pittore livornese Alfredo Müller, di ritorno da un viaggio in Francia, a introdurre in Toscana le novità pittoriche degli impressionisti e sarà proprio il ritrattista Corcos uno dei maggiori esponenti del movimento, conosciuto in particolare per i realistici ritratti (dalle fanciulle dell’alta borghesia alle dame della nobiltà, dalle personalità emergenti come il giovane Pietro Mascagni ad altre di chiara fama come Emilio Treves e Giosuè Carduccine, ne eseguì pure uno all’ultimo Kaiser di Germania, Guglielmo II e alla sua consorte, oltre che alle regine Amelia di Portogallo e alla regina Margherita di Savoia).

In uno spazio senza tempo i tre giovani di In lettura sul mare, sembrano posare impegnati in un colloquio negato e silenzioso di immagini, pensieri, idee e ideali che forse si è avviato in loro dalla lettura di alcuni volumi dalla copertina gialla propri dell’edizioni Flammarion, sgualciti, perché letti e riletti. Nel dipinto la figura femminile è Ada, figlia di prime nozze della moglie, unica rispetto agli altri ritrattati, ammalia lo sguardo dell’osservatore con il suo piglio sicuro e risoluto, prendendosi il ruolo indiscussa di protagonista. Gli altri due giovani appaiono a complemento della scena: quello posto sulla sinistra, in impeccabile abito bianco – colore che accomuna l’abbigliamento dei tre protagonisti e che caratterizza la moda della Belle Époque – appare elegantemente sdraiato su una ampio parapetto, intessuto di lapidei decori liberty, e sembra non si sia accorto di nulla, tanto è assorto nella lettura di un libro. L’altro, seduto con il busto reclinato in avanti e le mani incrociate, appare in uno stato di sospensione – attesa, forse ha appena terminato di ascoltare le interessanti riflessioni della bella Ada o forse sta guardando la costa toscana, immerso in pensieri che non ci è dato sapere. Intanto mentre i tre giovani rimangono per l’eternità accarezzati da quella brezza estiva che si alza quando si avvicina il tramonto.

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