Gli Stati Uniti e il sogno della mega rete Wi-Fi, “coast to coast”

Mentre in Italia non si è ancora capito quanto è importante la connettività internet per il progresso culturale ed economico del paese. Mentre da noi ci sono intere comunità tagliate fuori dal web e si fa fatica ad accedere alla rete fuori dalle grandi città. Nelle altre nazioni civilizzate ci si fa vanto di garantire la connettività a tutti i cittadini includendolo quale diritto costituzionale e cercando in tutti i modi di favorire lo sviluppo di una banda sempre più larga e sempre più economica.

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Va detto che nel belpaese l’utilizzo della rete finisce spesso con il mero pettegolezzo sui social network e sulla visione di filmini a luci rosse (occupiamo il primo e il secondo posto per gli accessi a Youporn) e non esiste alcun piano tecnologico al di fuori di quelli proposti da chi vede in internet come un altro modo per fare un sacco di soldi senza alcun investimento. Nemmeno a scuola si utilizzano i supporti informatici per formare i cittadini di domani che si vedono capultati in un mondo dove vedono solo quello che gli comunica la pubblicità (siamo tra i primi al mondo tra gli utilizzatori di smartphone, ma agli ultimi posti per gli accessi alla rete via cellulare).

Prendiamo ad esempio gli Stati Uniti, patria del business: in questo momento di crisi globale si riconosce il valore pedagogico ed economico del web e si cerca di garantirlo a tutti i cittadini pensando di creare una mega rete WiFi pubblica con accesso alla banda larga in maniera gratuita. Si pensa di passare oltre alla tecnologia adsl e di coprire un territorio immenso via etere alla faccia dei grandi operatori telefonici (AT&T, T-Mobile e Verizon). Impensabile qui da noi tagliare fuori dal mercato la Telecom o la Vodafone, invece si punta sulla fibra ottica nelle maggiori città e a prezzi assurdi. Certo loro hanno Google che spinge perché la rete raggiunga chiunque e dovunque.

Certo quella è la patria dove ragazzi neanche maggiorenni che hanno un’idea vincente trovano terreno fertile per creare aziende che valgono qualche miliardo di dollari, proprio utilizzando la rete. Da noi no. Come ho letto tempo fa in un ahimè divertente libello intitolato “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” qui da noi trovi solo ostacoli. Qui da noi il massimo che puoi fare con il computer è ammazzarti di seghe davanti al sedere di Maria Ozawa.

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