La grande onda di Katsushika Hokusai

Ci sono immagini così forti e ricche di significato che una volta carpito il nostro sguardo rimangono impresse per sempre nella nostra coscienza. Forse è proprio per questo che La Grande Onda (nota anche come The great wave off shore of Kanagawa oppure Kanagawa oki nai ura) dell’artista giapponese Katsushika Hokusai (Tokio, 1760-1849) è univerlamente conosciuta sia in oriente così come in occidente dove è esposta nei più rinomati musei (dal Metropolitan Museum of Art di New York  al British Museum di Londra).

Questa straordinaria silografia (o xilografia, ovvero stampe di immagini incise su matrici di legno successivamente inchiostrate, in giapponese note come Ukiyo-e) fa parte della raccolta Trentasei vedute del Monte Fuji (in realtà composta da 46 stampe, dieci delle quali furono aggiunte successivamente alla prima pubblicazione) che mettono in primo piano il rapporto uomo-natura, il tutto incorniciato dall’innovativo e  sapiente uso del blu di Prussia che contribuisce a dare alle immagini un tono etereo e raffinato.

La Grande Onda è un’immagine che riporta l’uomo (i marinai in balia delle onde) a riconsiderare le forze della natura. In primo piano l’incessante agitarsi dell’onda con le sue increspature simili ad artigli e, sullo sfondo, l’eterna immutabilità del vulcano, il Monte Fuji, a simboleggiare i cicli e i ricicli dell’universale avventura e, in mezzo, il misero destino degli uomini i cui destini vengono inesorabilmente travolti dall’eterne vicende.

E’ interessante sapere che l’arte e le innovazioni del disegno e della stampa di Hokusai furono direttamente influenzate dalle incisioni degli artisti occidentali che arrivavano in Giappone con le merci di contrabbando. Le scene pastorali olandesi e francesi con la loro prospettiva, l’ombreggiatura e le ombre realistiche entrarono a poco a poco nel bagaglio tecnico dell’artista giapponese. Ma Hokusai non si limitò a prendere spunto dall’arte occidentale, ma grazie al fenomeno del giapponismo (japonisme) che tra il 1850 e il 1870  scatenò la moda degli ukiyo-e  in Europa e in America finirono per influenzare artisti come Van Gogh, MonetManetDegasRenoirPissarroKlimt, e molti altri. Gli ukiyo-e, con le loro linee curve, i motivi delle superfici colorate e i vuoti, l’asimmetria della composizione e la bidimensionalità, ispirarono anche l’Art Nouveau.

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: