Il 25 aprile 1945 segna il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista.
Ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo e diamo quasi per scontato. Ricordiamoglielo a coloro i quali vorrebbero oggi offuscarne la memoria o peggio appropriarsi per i propri tornaconti politici del loro sangue versato in nome della libertà.
Lapide ad ignominia
Piero Calamandrei, presso il Comune di Cuneo, 1952. Lo stesso testo appare dal 12 agosto 1993 su una lapide nella piazza di Sant’Anna di Stazzema, luogo dell’eccidio del 12 agosto 1944.
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA
Filed under: citazioni, Poesia, Politica, riflessioni | Tagged: 25 aprile, diritti democratici, dittatura fascista, Festa della Liberazione, Kesselring, Lapide ad ignominia, Piero Calamandrei, RESISTENZA, Sant'Anna di Stazzema |
[…] E’ quindi doveroso dedicare un ricordo a tutti gli uomini e donne di tutte le età sono morti…diritti democratici dei quali oggi godiamo e diamo quasi per scontati. Ricordiamoglielo a coloro i quali vorrebbero oggi offuscarne la memoria o peggio appropriarsi per i propri tornaconti politici del loro sangue versato in nome della libertà. […]
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